Città del Vaticano , venerdì, 4. settembre, 2015 8:23 (ACI Stampa).
Eravamo alla fine degli anni 70’. Giovanni Paolo II era stato appena eletto, e la sua prima uscita dal Vaticano la fece con il cappello nero in testa e in clergyman. Con lui solo il segretario. Ma le uscite più “famose” di Papa Woytjla erano quelle piccole fughe verso la montagna, per sciare, per camminare, per pregare da solo in mezzo alla natura.
Le prime estati trascorse a Castelgandolfo Giovanni Paolo II le passava a studiare, ricevere amici e intellettuali dalla Polonia e a “fuggire” con loro nelle montagne vicine. In molti sapevano che nelle vecchie auto guidate da sacerdoti che uscivano dalla Villa, il sacerdote seduto sul sedile posteriore che teneva il giornale aperto davanti al viso per coprirlo, era in effetti il Papa.
Qualche volta, dopo che ormai la immagine del Papa era diventata familiare a tutti, qualche bambino lo riconosceva sulle piste di sci. Ma lui, vestito in nero con vecchi scarponi e sci, negava di essere il Papa, dava un buffetto al bambino e riprendeva la discesa.
A volte scappava al mare, a Santa Severa, nella casa dei frati francescani polacchi. Nessuno se ne accorgeva, nessuno lo sapeva se non i suoi ospiti.
Così in Abruzzo dove in tanti conservano gelosamente il ricordo delle “gite del Papa” fatte di preghiera e passeggiate. Tanto che a San Pietro della Genga la cappella custodisce le reliquie del Papa santo.