San Gallo , giovedì, 3. settembre, 2015 17:00 (ACI Stampa).
E‘ una realtà poco conosciuta, eppure molto presente anche nell’opulenta Europa, quella dei sacerdoti che non riescono a giungere alla fine del mese! La mancanza di fondi della propria diocesi e la continua diminuzione delle offerte che giungono dai organismi internazionali di solidarietà provati anche loro dalle ristrettezze economiche che l’Europa attraversa da qualche anno, fanno sì che le poche risorse che giungono, servono giustamente a mantenere in vita le numerose opere caritative a beneficio del crescente numero di famiglie bisognose.
E‘ quanto accade alla diocesi di Chişinău in Moldavia, dove la diminuzione delle offerte che giungono alla diocesi di fronte al crescente bisogno e all’indigenza della popolazione, non permette di dare ai sacerdoti che operano in questa travagliata terra dell’Europa dell’Est, il minimo necessario per una degna sopravvivenza (un sacerdote moldavo ha un fabbisogno di 400 euro al mese).
Oggi in Moldavia ci sono 28 sacerdoti che operano sia in parrocchie che in strutture assistenziali in un contesto politico, sociale e ambientale molto difficile.
“Che i sacerdoti debbano vivere dalle offerte delle comunità, è cosa giusta. Ma quando queste vengono a mancare, diventa drammatico”, afferma Mons. Cesare Lodeserto, sacerdote italiano operante in Moldavia da 15 anni.
Da qui, la visita pastorale presso la diocesi di San Gallo, in Svizzera, sede anche del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), che ha colto la sofferenza di questa piccola diocesi, membro del CCEE, per promuovere la solidarietà tra sacerdoti, tra chi possiede forse un po‘ di più e chi non ha nulla.