Roma , martedì, 17. marzo, 2020 19:33 (ACI Stampa).
Il tempo del coronavirus è, per il vescovo Guerino Di Tora, un tempo per “riscoprire la nostra fede e la nostra speranza nel Signore”, andando a guardare a fondo nella nostra realtà, la vita, la morte, il limite, la debolezza di ognuno di noi, il nostro rapporto con gli altri.
Fino a mercoledì santo, un vescovo della diocesi di Roma celebra Messa al Santuario del Divino Amore, per chiedere l’intercessione di Dio a far terminare la pandemia di Coronavirus. Le Messe sono state celebrate fino al 15 marzo dal Cardinale Angelo de Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, e dal 16 marzo si alternano vescovi della diocesi. Oggi è la volta del vescovo Guerino Di Tora, ausiliare della Diocesi di Roma per il settore Nord.
Ripercorrendo il Vangelo del giorno, il vescovo Di Tora sottolinea che “ognuno di noi si porta dietro la domanda di Pietro: quante volte dovrò perdonare?”
Una sfida ancora più difficile, in questo tempo di quarantena, perché “vivendo insieme da quella che è la prima chiesa domestica, la famiglia, a comunità più grandi, fino alla parrocchia, a cose anche più estese, è umano e del tutto naturale che si commettano delle colpe”.
E questo succede ancora di più in questi giorni, in cui “ci si arrabbia chiusi in casa”, in una situazione in cui “è naturale che si commettano delle colpe, più o meno gravi ma sempre reciproche. Non sono mai in un solo senso, ognuno di noi verso l’altro”.