Roma , domenica, 15. marzo, 2020 19:29 (ACI Stampa).
In questo tempo in cui non possiamo andare in chiesa, “ci consola sentire che Gesù è ln nostro tempio e questo ci può bastare”, perché lui è un tempio che “non chiude mai”, ed è un tempio “del quale per il Battesimo tutti entriamo a far parte”.
Il Cardinale Angelo de Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, continua le sue messe serali al Divino Amore. E il suo è un messaggio forte a tutti i Romani: quello di ricordarsi di essere tempio di Dio, di vivere la parola di Dio, perché “ci fanno le basi come ‘ce la faremo’ o ritrovarci affacciandoci dai balconi, ma questo alla lunga non basterà”.
Il Vangelo è quello di Gesù che si disseta al pozzo dalla Samaritana, e che viene preceduto dalla lettura dell’Esodo in cui Mosè disseta gli israeliti toccando una roccia e facendo sgorgare una sorgente e dal commento di Paolo.
Esordisce il Cardinale de Donatis: “In questi giorni in cui il Coronavirus ci tiene tutti a casa e ci impedisce di celebrare l’Eucarestia insieme nelle nostre chiese, ci consola molto sentire da Gesù che è lui il nostro tempio e che questo ci può bastare”.
Se Gesù, già quando cacciò i mercanti dal tempio, disse di distruggere questo tempio e lui ne avrebbe fatto risorgere un altro, alludendo a lui stesso, alla samaritana – sottolinea il Cardinale – “Gesù dice che né il monte di Sicar né quello di Gerusalemme sono il luogo dell’adorazione del Padre, e quel luogo è il suo corpo di crocifisso risorto, il vero tempio del quale per il Battesimo tutti entriamo a far parte”.