Il Preposito generale dei Gesuiti, Padre Arturo Sosa, lo ha voluto spiegare con un articolo su La Civiltà Cattolica del 7 marzo scorso: “ I Gesuiti e gli occhi di Francesco”.
La Compagnia ha presentato al Papa quattro preferenze apostoliche universali:
Indicare il cammino verso Dio mediante gli Esercizi spirituali e il Discernimento; Camminare insieme ai poveri, agli esclusi del mondo, feriti nella propria dignità, in una missione di riconciliazione e di giustizia; Accompagnare i giovani nella creazione di un futuro di speranza; Collaborare nella cura della casa comune.
C’è in effetti tutto il programma del Magistero di Papa Francesco. Ma anche tanto Sant’ Ignazio.
Scrive infatti il Preposito: “L’esperienza di sant’Ignazio di Loyola ci insegna che ai problemi nuovi della Chiesa e del mondo non si possono dare risposte vecchie. Per riformare le istituzioni è necessario riformare il cuore di chi le governa. Ignazio è stato un «uomo-ponte» del secolo XVI, quello dei cambiamenti epocali, in cui gli spazi del pianeta e dell’umano si dilatavano e bisognava costruire un nuovo mondo”. E del resto “nei cambiamenti d’epoca come il nostro, ogni riforma interna
alla Chiesa inizia dal recuperare il rapporto con se stessi in relazione a Cristo, in comunione con il successore di Pietro” scrive Sosa.
Quindi ripartire dalla spiritualità. L’indicazione del Papa per i Gesuiti diventa interessante per tutta la Chiesa cattolica. Ripartire dal discernimento. Quello ignaziano ovviamente, basato sulla preghiera.
Scriva Sosa su La Civiltà Cattolica: “Nella vita personale, come in quella sociale e politica, il discernimento aiuta la costruzione del bene comune: chi lo compie riceve in dono coraggio, forza, consolazioni e pace, scrive Ignazio di
Loyola negli Esercizi spirituali. Attraverso il discernimento non ci si divide più tra credenti e non credenti, ma tra uomini morali e non, tra chi promuove il bene di tutti e chi semina paura e divisione. Ma c’è di più: nel discernimento comunitario, i limiti delle crisi personali e sociali possono lasciare spazio alla vita che nasce dopo la morte e ai nuovi segni dei tempi”.
Allora in questa Quaresima sui generis, mentre siamo a casa noi come il Papa “ingabbiati” nel corpo, quello che possiamo fare è seguire le indicazioni di Francesco ai Gesuiti che viene dal suo Magistero. Sosa conclude con una frase della Laudato si’:
“Nel cuore di questo mondo rimane sempre presente il Signore della vita che ci ama tanto. Egli non ci abbandona, non ci lascia soli, perché si è unito definitivamente con la nostra terra, e il suo amore ci conduce sempre a trovare nuove strade. A Lui sia lode!”.
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