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Papa Francesco, "Sotto la Tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio"

La preghiera del Papa e della Diocesi di Roma, De Donatis: l’unica cosa che possiamo fare e metterci in ginocchio

Papa Francesco prega davanti all' immagine della Madonna del Divin Amore |  | Vatican Media Papa Francesco prega davanti all' immagine della Madonna del Divin Amore | | Vatican Media

O Maria,

tu risplendi sempre nel nostro cammino

come segno di salvezza e di speranza.

Noi ci affidiamo a te, Salute dei malati,

che presso la croce sei stata associata al dolore di Gesù,

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mantenendo ferma la tua fede.

 

Tu, Salvezza del popolo romano,

sai di che cosa abbiamo bisogno

e siamo certi che provvederai

perché, come a Cana di Galilea,

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possa tornare la gioia e la festa

dopo questo momento di prova.

 

Aiutaci, Madre del Divino Amore,

a conformarci al volere del Padre

e a fare ciò che ci dirà Gesù,

che ha preso su di sé le nostre sofferenze

e si è caricato dei nostri dolori

per condurci, attraverso la croce,

alla gioia della risurrezione. Amen.

 

Sotto la Tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio.

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Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova,

e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.

É questa la preghiera con la quale Papa Francesco con un messaggio registrato apre la celebrazione della messa presieduta dal Cardinale Vicario della Diocesi di Roma De Donatis.

Il Santuario del Divin Amore di Roma è quello dove sempre i Romani sono andati a chiedere grazie. Ma stavolta ci sono solo il cardinale e le telecamere.

Il rischio di aumentare i contagi da coronavirus è alto e la scelta è quella di trasmettere più celebrazioni possibile attraverso i media.

Siamo qui per gridare con il salmo, salvaci Signore per la tua misericordia- ha detto il Cardinale nella omelia- Siamo con fede, ma anche con tante angoscia che sentiamo nel nostro cuore.

Anche il Signore ha provato questa angoscia, e questo ci consola.

Pur nell’angoscia Gesù esprime la sua fiducia nel Padre. É la consapevolezza pertenente del cuore di Gesù. Nessuno può strapparlo dal Padre.

La croce non è il segno della vittoria del maligno, ma Gesù l’abbraccia e diventa segno supremo del suo amore.

Essere liberati dall’angoscia, Gesù l’affronta gettandosi nelle mani del Padre.

L’antidoto al momento presente è affidarsi alle mani di Dio, siamo in quelle mani e nessuno può strapparci da lì, neppure la morte.

L’unica cosa che possiamo fare e mettersi in ginocchio, Dio conserverà la nostra umanità.

Ci salverà dalla tentazione di pensare a noi stessi infischiandosene della vita degli altri, e ci spingerà nella fantasia della carità Pe noi costretti a rinunciare a ricevere l’ Eucarestia è importante ricordare che il Signore ci ha fatto un solo corpo con Lui.

Chiediamo la intercessione per essere liberati dal male del virus e chiediamogli di metterci nelle mani del Padre, pregando per i malati e per chi si prodiga per assisterli.

La diocesi di Roma lancia anche una raccolta fondi straordinaria a sostegno di medici, infermieri, operatori sanitaria.

Questo l’Iban per versare le somme: IT 25 E 05216 03229 0000 0009 2433; causale “Offerte emergenza coronavirus – Centro per la pastorale sanitaria”.

 

AGGIORNATO ALLE 19.22