Napoli , martedì, 24. marzo, 2015 10:11 (ACI Stampa).
Scampia il giorno dopo. Passata la festa, passato l’entusiasmo per l’incontro con il Papa e per le parole contro la corruzione, ora si torna alla normalità. Anche nel Centro Opera Don Guanella di Scampia si torna a scuola. Come Mario che attraversa il portone della scuola assonnato ma sorridente. “E' entrato nel nostro istituto all’età di 6 anni” spiega Gabriella Panti, una delle educatrici del Centro don Guanella. “La famiglia vive nel quartiere. Grazie al progetto mascalzone latino il ragazzo pratica la vela e gareggia con una squadra. Una concreta possibilità di uscire dal ristretto ambito del suo quartiere, solcare nuovi orizzonti, ipotizzare altre prospettive”.
E poi c’è Diego: “è con noi da 5 anni. Particolarmente irrequieto, in realtà tanto bisognoso di affetto, quello a lui negato dal padre. Ora frequenta l’istituto alberghiero e una volta a settimana cucina in istituto, con soddisfazione e plauso di tutti, per quei ragazzi che tanto gli somigliano”.
La storia di Maria è ancora diversa: “ E’ Arrivata a nove anni, non parlava con nessuno. Chiusa nel suo silenzio combatteva con i mostri della sofferenza vissuta. La sua via di uscita è stato il ballo e così ha iniziato a combatterli fino a ridurli e farli scomparire”.
Un lavoro quotidiano che studia alcuni dei percorsi possibili, nell'ascolto quotidiano di chi si china e lascia spazio per ascoltare i sogni e progettarli insieme. Gabriella lavora da dieci anni al centro guanelliano di Scampia. “Uno dei principali problemi resta la relazione con le famiglie dei ragazzi, la difficoltà di condividere percorsi educativi. Abbiamo bisogno di supporto nelle scuole che spesso sono l'unica agenzia educativa presente, possibile gancio anche per un recupero delle famiglie stesse; di realtà sportive e culturali dove i ragazzi possano incontrarsi ed essere promossi nella loro dignità ed unicità”.
E passata la visita di Francesco ci si prepara adesso all’ Anno Santo straordinario della misericordia. Don Enzo Bugea, direttore del centro spiega che ogni giorno al Don Guanella si vive un quotidiano Giubileo della Misericordia: “un invito ad uscire dalle nostre sicurezze mossi da una autentica compassione per l'altro. In questo i ragazzi ci evangelizzano e chiedono a noi con forza, rinvigoriti dall'uragano Francesco, di trovare nuove sinergie e progettualità per far crescere la rete.Vogliamo rilanciare l'entusiasmo della visita invitando quanti possono, di qualunque città, a generare nuove alleanze, contribuire insieme a noi concretamente a migliorare gli spazi di vita di questi ragazzi,moltiplicare gli sforzi per offrire loro possibili occasioni formative - stage di lavoro, proposte culturali,particolari esperienze sportive che possano con adeguato supporto educativo contribuire a disinnescare il disagio e rigenerare l'aria, profumandola di speranza, quella che il Santo Padre ha regalato a noi tutti con la sua concreta vicinanza”.