Ma stavolta è una scelta del Papa di non creare appunto folla nella piazza per evitare contagi. La sua parola arriva attraverso la TV.
La scelta di Gesù che porta con se al monte Tabor solo tre dei dei dodici é “una scelta gratuita, incondizionata, un’iniziativa libera, un’amicizia divina che non chiede nulla in cambio. E come chiamò quei tre discepoli, così anche oggi chiama alcuni a stargli vicino, per poter testimoniare. Essere testimoni è un dono che non abbiamo meritato: ci sentiamo inadeguati, ma non possiamo tirarci indietro con la scusa della nostra incapacità".
Quello di Gesù per i cristiani di oggi è un invito all’incontro con Lui stesso: “In questo mondo, segnato dall’egoismo e dall’avidità, la luce di Dio è offuscata dalle preoccupazioni del quotidiano. Diciamo spesso: non ho tempo per pregare, non sono capace di svolgere un servizio in parrocchia, di rispondere alle richieste degli altri... Ma non dobbiamo dimenticare che il Battesimo e la Cresima che abbiamo ricevuto ci hanno fatto testimoni, non per nostra capacità, ma per il dono dello Spirito. Nel tempo propizio della Quaresima, la Vergine Maria ci ottenga quella docilità allo Spirito, che è indispensabile per incamminarci risolutamente sulla via della conversione”.
Dopo la preghiera il Papa ha ricordato “le Associazioni e i gruppi che si impegnano in solidarietà con il popolo siriano e specialmente con gli abitanti del nord-ovest della Siria, costretti a fuggire dai recenti sviluppi della guerra. Rinnovo la mia grande apprensione per la situazione disumana di queste persone inermi, tra cui tanti bambini, che stanno rischiando la vita. Non si deve distogliere lo sguardo di fronte a questa crisi umanitaria, ma darle priorità rispetto ad ogni altro interesse”.
E ovviamente il suo pensiero è per coloro che soffrono per il coronavirus: “ Sono vicino con la preghiera alle persone che soffrono per l’attuale epidemia di coronavirus e a tutti coloro che se ne prendono cura. Li ho ricordati molto in questi giorni di ritiro. Mi unisco ai miei fratelli Vescovi nell’incoraggiare i fedeli a vivere questo momento difficile con la forza della fede, la certezza della speranza e il fervore della carità. Il tempo di Quaresima ci aiuti a dare un senso evangelico anche a questo momento di prova”.
Alla fine il Papa si è affacciato dalla finestra per vedere la gente in Piazza che è comunque arrivata, ed ha benedetto chi era in piazza.
Ieri il Papa aveva chiamato al telefono il vescovo di Lodi Maurizio Malvestiti. Lo stesso vescovo in una lettera indirizzata ai fedeli e pubblicata sul sito della chiesa locale ha raccontato quello che il Papa ha detto per tutti i fedeli: “una grande consolazione ed è una consolazione che viene da Dio e quindi fonte di incoraggiamento per tutti. Ascoltando le sue parole molto paterne, pacate, ma insieme tanto rasserenanti, avvertivo già l'accordo di tutte le comunità della zona più isolata nel dire un grazie infinito al nostro caro Papa Francesco che non ha mancato di dare un segnale così particolare in questo momento di dura prova” ha detto il Vescovo in una intervista a Vaticannews.
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