Toronto , lunedì, 9. marzo, 2020 14:00 (ACI Stampa).
La denuncia del Cardinale Christopher Collins, arcivescovo di Toronto, è durissima: “Il Canada sta abbracciando la morte su richiesta”. Da sempre in prima linea contro la legge sull’eutanasia introdotta in Canada nel 2016, il Cardinale è tornato ancora una volta ad affrontare la questione in un editoriale pubblicato lo scorso 2 marzo su The Star.
Nel suo editoriale, il Cardinale ha denunciato la legge C-7, chiamata anche “Assistenza Medica nella Morte” (MAiD, secondo l’acronimo dall’inglese). La legge è stata introdotta in Parlamento due settimane fa. Se la legge passerà, fornirà direttive avanzate per permettere l’eutanasia in anticipo e permettere anche a coloro che non sono affetti da malattia terminale di ricevere la morte somministrata da un medico.
Il Cardinale Collins ha sottolineato che “le terapie palliative e altre risorse e procedure possono invece essere usate in maniera efficace per fornire assistenza medica alle persone che stanno morendo. Eppure, il MAiD non coinvolge queste pratiche. Significa somministrare una iniezione letale alle persone che non stanno morendo in modo che possano morire”.
E così, denuncia il Cardinale, “ogni malattia seria o incurabile, o una disabilità, può rendere la persona passibile di eutanasia”. In Canda, quelli che ricevono l’approvazione per la morte assistita non devono autosomministrarsi i veleni, e la maggior parte dei pazienti chiede ai medici di farlo.
La legge C-7 andrebbe anche a rimuovere i 10 giorni di attesa tra l’approvazione per una morte assistita e la consegna dei veleni a quanti hanno una condizione che potrebbe causare loro una “ragionevolmente prevedibile morte”. Nota Collins: “Ci sarebbero così liste di attesa per essere ammessi in palestra o per gli acquisti del condominio, ma non per a morte assistite”.