Forte dei Marmi , venerdì, 28. febbraio, 2020 9:00 (ACI Stampa).
Era l'uomo del sorriso e della vita nascosta. Raccolto dentro il suo abito religioso, la sola croce rossa, impressa sulla talare, faceva intuire che si trattava di un camilliano. Questo è stato fratel Pietro Vecoli, un autentico apostolo della Redenzione, nel mondo della sanità.
Nato il 28 agosto 1933 a Capezzano Pianore in Versilia, ha una famiglia composta di molti fratelli. Giovanissimo, il 27 ottobre 1951 assecondando un suo fermo desiderio entra nell'Istituto San Camillo di Castelvecchio, in provincia di Imperia. In questo luogo conobbe la vita camilliana ed imparò ad amare il suo fondatore nei malati che incontrò nel suo cammino.
Terminato l'anno di noviziato, l'8 dicembre 1953, accogliendo la Regola, emette la professione semplice dei voti di povertà, castità, obbedienza ed assistenza agli infermi. Quattro anni dopo, secondo le consuetudini del tempo, emette quella perpetua.
Nominato infermiere nella sua comunità, in questo incarico, è sollecito verso coloro che vedono nella malattia, un severo limite. Fratel Pietro si accorge di tutto e con la sua amabilità ed quel sorriso che sa di cielo, accorre prontamente.