Milano , mercoledì, 26. febbraio, 2020 9:06 (ACI Stampa).
Le onlus di Milano e Caritas Ambrosiana si riorganizzano per non interrompere gli aiuti ai poveri ed evitare che siano proprio gli ultimi a venire maggiormente colpiti a causa del Coronavirus.
Ecco le modalità di precauzione adottate da Caritas Ambrosiana. Le mense continuano a funzionare, ma il pasto non verrà consumato nelle strutture, ma distribuito in sacchetti e buste, in modo da evitare l’affollamento in un unico locale. "Dal momento che i nostri ospiti vengono alla spicciolata e non tutti insieme, riusciamo a fare in modo che non si formino code", comunica la Caritas di Milano.
I centri di ascolto nelle parrocchie e gli sportelli restano aperti ma solo su appuntamento, sempre per non affollare le sale d’aspetto. "Mentre invitiamo volontari e operatori – commenta il direttore di Caritas Luciano Gualzetti – ad attenersi scrupolosamente a queste indizioni estendiamo a loro e a tutta la popolazione l’invito del nostro arcivescovo ad evitare allarmismo e rassegnazione, coltivando invece prudenza e senso del limite. Occorre evitare che gli effetti di questa situazione di emergenza ricadono fatalmente sui più deboli, a cui non deve venir meno la prossimità degli operatori, dei volontari e delle comunità tutte".
Alla Casa della carità, non si fermano le attività di accoglienza residenziale per i 140 ospiti, ma è stata disposta una "sanificazione straordinaria degli ambienti".
Anche le Caritas diocesane di Crema, Cremona, Lodi e Mantova, ad esclusione della "Zona rossa", condividono l’adozione delle misure già elencate per la Caritas ambrosiana.