Torino , martedì, 24. marzo, 2015 8:30 (ACI Stampa).
Siamo "di fronte a una follia omicida così brutale, irrazionale e disumana che ci lascia attoniti e sconvolti, per cui non riusciamo e non possiamo comprenderla. Solo la preghiera, il silenzio e l’ascolto della Parola di Dio può infondere speranza e dare forza di cui c'è tanto bisogno in questi momenti".
Con queste parole l'Arcivescovo di Torino, Monsignor Cesare Nosiglia, ha aperto ieri nel Santuario della Consolata l'omelia della messa esequiale per Antonella Sesino e Orazio Conte, le due vittime torinesi rimaste uccise nell'attentato di Tunisi.
Di fronte ad atti del genere - ha aggiunto il presule - restano una certezza: Gesù "è risorto, proprio per dirci che la morte non ha l’ultima parola, perché quella definitiva sarà l’amore di Dio per coloro che su questa terra lo hanno amato donando la propria vita per i fratelli".
Dal Vangelo delle Beatitudini ognuno può trarre la forza e la certezza che la morte non vincerà. Anche oggi c'è una moltitudine convinta "che il bene è più forte del male e che alla lunga sarà l’amore a vincere l’odio e ogni via di violenza irrazionale e omicida. Occorre risvegliare questa coscienza collettiva, perché non sia rassegnata a ciò che appare a volte ineluttabile e che in realtà può essere vinto dalla volontà di bene che alberga nel cuore di ogni uomo e dall’impegno concorde di tutti".
"La strage degli innocenti - ha aggiunto Mons. Nosiglia - che si è rinnovata in questi giorni scuota la coscienza di ogni uomo di buona volontà e ci renda tutti più consapevoli che chi si serve della violenza e sceglie la via del sangue aggredendo cittadini inermi non avrà mai la vittoria, se non nella propaganda strumentale sulla rete e sulle vie mediatiche, perché l’Amore e la volontà di pace e di rispetto di ogni persona, alla lunga, vinceranno, avendo dalla propria parte la potenza di Dio".