Ginevra , martedì, 25. febbraio, 2020 10:00 (ACI Stampa).
Secondo il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, la Messa che sarà celebrata nella cattedrale di San Pietro a Ginevra il prossimo 29 febbraio è “un grande simbolo dell’unità dei cristiani”.
Di certo, la celebrazione della Messa è un evento storico. Dal 1536, la cattedrale di San Pietro è stata convertita in una chiesa protestante, pur mantenendo l’antica denominazione cattolica di cattedrale. E da allora non si è mai più celebrata una Messa nell’edificio. I rapporti tra cattolici e protestanti, con il tempo, sono diventati molto buoni, ed è stato questo clima di ecumenismo che ha accolto Papa Francesco alla sua visita a Ginevra il 25 giugno 2018.
Di fatto, però, Ginevra è rimasta comunque una capitale protestante, la città dove viveva Giovanni Calvino. E infatti, nonostante l’importanza della città, Ginevra non è diocesi dal 1801, colpita dalla Rivoluzione Francese. I rivoluzionari, infatti, cancellarono la diocesi e la assorbirono nella diocesi “Monte Bianco”, e nel 1794 soppressero del tutto il culto cattolico nella città. Nel 1821, Pio VII decise di dare il titolo di arcivescovo di Ginevra all’arcivescovo di Losanna, il cui vescovo risiedeva a Friburgo dal XVII secolo. Fu solo dal 1924 che la diocesi ricevette l’attuale denominazione di Losanna, Ginevra e Friburgo.
Il Cardinale Koch ha aggiunto in una trasmissione tv che “è una grande responsabilità per le Chiese in Svizzera dimostrare di poter vivere insieme tra Chiese diverse con tradizioni diverse”.
L’arcivescovo Charles Morerod, che oggi guida la diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo, ha detto che una Messa nella chiesa protestante era già avvenuta a Losanna, ma succede per la prima volta a Ginevra. La Messa a Losanna aveva avuto luogo quindici anni fa, nella cattedrale di Notre Dame.