Advertisement

Il Cardinale Sandri ad Arezzo, “l’aridità dei cuori sembra aver reso sterile la terra”

Lo scorso 15 febbraio, il prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali è stato ad Arezzo per celebrare la festa della Madonna del Conforto

Cardinale Sandri ad Arezzo | Il cardinale Sandri alla festa della Madonna del Conforto ad Arezzo | Toscana Oggi Cardinale Sandri ad Arezzo | Il cardinale Sandri alla festa della Madonna del Conforto ad Arezzo | Toscana Oggi

L’aridità di tanti cuori sembra aver reso sterile la terra”. Il grido di dolore del Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, risuona da Arezzo, dove ha celebrato il 15 febbraio la solennità della Madonna del Conforto, patrona della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.

La terra è sterile, ha spiegato il Cardinale, “non solo per i figli che non nascono più o la cui vita è spezzata nel grembo delle madri, ma per le violenze e le guerre che flagellano troppe aree del nostro pianeta terra, che non sembra più una casa comune da affidare integra alle giovani generazioni, ma un deserto di egoismi e un incendio che divora in tante forme la dignità dell’uomo”.

Il prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali ha quindi invocato “il fiume della pace” proclamato da Isaia, e pregato perché questo “giunga presto nel Medio Oriente, come chiede senza stancarsi la voce di Papa Francesco, per la martoriata popolazione civile di Idlib, in Siria, nuova parte di quella scacchiera sui cui si muovono i pezzi manovrati dai differenti interessi regionali ma che ancora lasciano calpestati e affamati i piccoli e i poveri”.

Il Cardinale ha invitato anche tutti i presenti ad “offrire uno sguardo nuovo sulla realtà e sui fratelli che incontra nel suo cammino quotidiano”, perché “possiamo e vogliamo essere ciascuno una fiaccola nuovamente alimentata con l’olio della consolazione, per portare speranza con semplici gesti quotidiani nelle nostre case – specie quelle segnate da divisioni o dal mistero della sofferenza – nei nostri luoghi di lavoro, nella nostra città e nel mondo”.

 

Advertisement