Roma , sabato, 15. febbraio, 2020 10:00 (ACI Stampa).
La città di Bari e l’intera Puglia è in fermento in queste ore per preparare l’atteso arrivo di Papa Francesco, domenica prossima. Il Papa, infatti, concluderà l’Incontro “Mediterraneo, frontiera di pace” che si aprirà il prossimo 19 febbraio.
“Dovete guardare al Mediterraneo e all’Africa”, disse Giovanni Paolo II ricevendo in Visita ad Limina i vescovi pugliesi, come ha ricordato recentemente l’arcivescovo di Bari Francesco Cacucci che accoglierà, come padrone di casa, cinquantotto vescovi delle Chiese dei Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum. Un evento, quello di Bari, che il presidente della Cei, il card. Gualtiero Bassetti, ha definito “una sorta di Sinodo sul Mediterraneo”.
“Non ho proposto io Bari per questo evento. È stato il cardinale Bassetti con il Consiglio permanente della Cei a indicare la nostra città. E come Chiesa locale abbiamo accolto con gioia la richiesta, ben sapendo che sono parte del nostro dna l’accoglienza, il dialogo, la cultura dell’incontro”, ha detto l’arcivescovo Cacucci che guida la diocesi dal 1999.
“La guerra, in più punti del Mediterraneo, è l’esito di scelte miopi e interessate, dalle quali non sono estranee nuove logiche coloniali, avanzate dalle grandi potenze”, ha spiegato il card. Bassetti. Per questo, è stato detto durante l’ultimo Consiglio Permanente della Cei, che l’incontro impegna a “recuperare le radici culturali che hanno innervato la storia del Mediterraneo e dell’Europa”. Ne nasce “la responsabilità di uno sguardo profetico, che aiuti a leggere questa opportunità di confronto e condivisione come ‘un piccolo segno dei tempi’, per osare la pace e fondarla sul diritto, la giustizia sociale, la riconciliazione, la salvaguardia del creato”. E la presenza del Papa “rafforzerà la fraternità tra i Vescovi, nella condivisione di gioie e fatiche” che vivono i popoli del “grande lago di Tiberiade”, secondo la definizione di Giorgio La Pira.
Questo incontro nasce – ha spiegato il presidente della Cei, proprio da un progetto di Giorgio La Pira che negli anni 60 disse che il Mediterraneo “deve essere oggi quello che fu nel passato”. Il Mediterraneo, ha aggiunto, “è sempre stato il mare in mezzo alle terre e ai continenti: comprende infatti l’Europa, l’Africa, l’Asia. Attorno ad esso si sono sviluppate nel passato circa 20 civiltà che sono tra le più importanti del mondo”. Non solo, ha osservato il card. Bassetti, “è la patria di Abramo e delle tre religioni monoteistiche; è il mare di Gesù, che è della Galilea, degli apostoli ed è anche il luogo dove è nata la prima evangelizzazione”. Ecco allora che “se il Mediterraneo ha la vocazione di essere quello che fu, come disse La Pira, è chiaro che di fronte ai problemi della pace, delle migrazioni, delle differenze sociali e della povertà, noi dobbiamo confrontarci concretamente partendo da quello che ci hanno ispirato i nostri Padri”.