Andria , lunedì, 17. febbraio, 2020 14:00 (ACI Stampa).
Fare memoria del passato per affrontare le sfide odierne e costruire un futuro di pace: è questo il senso di ‘Mediterraneo, frontiera di pace’, l’evento di riflessione e spiritualità che si terrà a Bari dal 19 al 23 febbraio con la conclusione insieme a Papa Francesco.
Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, ha sottolineato che il cammino non poteva che partire da Bari, che ha “una vocazione antica che risale alla figura di San Nicola, il santo dell’Oriente e dell’Occidente, traslato da Mira a Bari nel 1087 e quindi da quel momento diventato il santo universale più venerato al mondo”.
All' aricivescovo di Bari abbiamo chiesto di raccontarci la preparazione della città a questo incontro, che sarà concluso da Papa Francesco con la presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “La Città e l’Arcidiocesi vivono questo nuovo evento, in continuità con quello del 7 luglio 2018, quando il Santo Padre ha pregato e invocato la pace per il Medio Oriente assieme ai Patriarchi e ai Capi delle Chiese cattoliche, ortodosse ed evangeliche di quella regione.
Bari è porta di pace sul Mediterraneo, perché è ponte tra Occidente e Oriente?
"Certamente la scelta di Papa Francesco di tornare a Bari il 23 febbraio ci riempie di gioia. Ospitarlo insieme a tutti i vescovi del Mediterraneo, che saranno a Bari dal 19 al 23 febbraio, ci aiuterà a ricordare che la nostra storia e soprattutto il nostro futuro sono fatti di pace, di dialogo, di speranza, di accoglienza. Bari si sta preparando - non solo a livello ‘organizzativo’ che vede riunite in armoniosa sinergia tante realtà la CEI, la Diocesi, la Regione Puglia, il Comune e le altre realtà istituzionali presenti nel Capoluogo – ma anche e soprattutto con la preghiera e l’approfondimento del tema”.