Città del Vaticano , mercoledì, 12. febbraio, 2020 14:30 (ACI Stampa).
Una “lettera d’amore per l’Amazzonia e i suoi popoli”, nata alla fine di una lunga discussione, che va letta insieme al documento finale del Sinodo, ma senza considerare il documento finale come un documento magisteriale, nemmeno sul tema del celibato sacerdotale, che tra l’altro non era l’oggetto di discussione del Sinodo. Questa è la Querida Amazonia, l’esortazione post Sinodo Panamazzonico di Papa Francesco, secondo gli intervenuti alla conferenza stampa di presentazione dell’esortazione.
Una esortazione in cui Papa Francesco non fa nemmeno menzione del tema di viri probati, dell’ordinazione dei preti sposati, o delle diaconesse, che invece erano rientrati nel documento finale del Sinodo. Anzi, sul tema del sacerdozio,
Papa Francesco ne spiega chiaramente la natura sacramentale, e piuttosto chiede di pregare per le vocazioni e di inviare missionari, specificando chiaramente quale è il ruolo dei laici all’interno della Chiesa.
Papa Francesco la ha firmata da San Giovanni in Laterano, ed è perché – spiega Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede – “gli riconosce un contenuto particolarmente pastorale”.
Secondo il Cardinale Michael Czerny, che del Sinodo Panamazonico è stato segretario speciale, il fatto che però Papa Francesco incoraggi a leggere il documento finale del Sinodo nella sua interezza, dà a questo documento finale una sua dignità. “A parte l’autorità magisteriale formale – dice il Cardinale Czerny – la presentazione ufficiale e l’incoraggiamento conferiscono al documento conclusivo una certa autorità morale”. Per questo, aggiunge, “ignorarla sarebbe una mancanza di obbedienza alla legittima autorità del Santo Padre, mentre trovare difficili alcuni punti non sarebbe una mancanza di fede”.