Genova , mercoledì, 5. febbraio, 2020 9:00 (ACI Stampa).
Raccontare la vita di un santo è leggere una storia di amore fra l'uomo e Dio. La vita che stiamo per rivivere è quella di un medico veramente speciale: Domenico Isola (1884-1962). Nasce a Genova da buona famiglia, frequente il ginnasio nella sua città e si laurea in Medicina.
Durante la Prima Guerra mondiale è nominato tenente medico, ma invece di portare nella fondina l'arma di ordinanza porta il suo cuore capace di donazione e di preghiera. Terminata tale parentesi, supera il concorso per ottenere una cattedra nell'Università di Genova: vince il concorso ma rifiuta per non prestare giuramento al regime fascista. Così apre uno studio medico al centro di Genova e si dedica alla professione.
Tutto procede fin quando Don Orione non gli chiede di prendere parte alla sua opera, diventando medico del Piccolo Cottolengo di Genova. Questa struttura si trovava in una difficile e delicata situazione economica e morale. I malati che vi si trovavano erano davvero casi molto gravi. Il professor Isola accetta.
Così trasforma la sua vita, già encomiabile, in un'opera di alto apostolato. Da questo momento vivrà unito a questa istituzione, portando in essa non solo la sua accurata preparazione scientifica ma il suo cuore. Alle otto di ogni mattina iniziava le visite, in questo era preciso e pieno di amore per gli ammalati. Gli ammalati, si racconta, erano accolti non solo come pazienti ma come anime e persone che meritavano amore ed attenzione prima che scienza. In questi Domenico Isola vedeva il volto di Cristo, a cui dedicava tutto se stesso, senza eccezioni di tempo, cura ed attenzioni.
Quando nel 1959 morirà sua moglie si trasferirà al Cottolengo, vivendo gli orari della comunità come un religioso. La morte lo troverà intento a scrivere una ricetta.