Città del Vaticano , venerdì, 31. gennaio, 2020 12:30 (ACI Stampa).
Fu un viaggio dal centro alla fine del mondo, quello che portò il navigatore portoghese Ferdinando Magellano in Patagonia, alla ricerca della grande impresa della circumnavigazione del mondo. E fu proprio lì, a Puerto San Julian, oggi territorio argentino, che l’1 aprile 1520 fu celebrata la prima Messa nel territorio, anni prima che si stabilisse nel territorio una nazione, tre secoli dopo. Per questo, la celebrazione dello speciale giubileo è particolarmente sentita. E Papa Francesco, il Papa che dalla fine del mondo è stato chiamato al centro in un percorso inverso di quello di Magellano, ha deciso di mandare un inviato speciale per celebrarlo.
Il Cardinale Daniel Fernando Sturla Berhouet, arcivescovo di Montevideo (Uruguay), salesiano, andrà così a rappresentare il Papa a San Julian, nella provincia di Santa Cruz, per la Messa che andrà a ricordare quello che il professore Hector Fasoli dell’Università Cattolica di Argentina ha definito “un atto fondativo della nostra patria, precedente a qualunque istituzione politica in queste terre”. Le celebrazioni si terranno dal 31 marzo all’1 aprile.
Sempre Fasoli ha sottolineato come l’Argentina abbia avuto “il singolare disegno di essere nata prima spiritualmente e solo dopo secolarmente”. Solo 33 anni dopo quella prima Eucarestia ci fu nel territorio la prima popolazione riconosciuta, la cittadina di Santiago el Estero, che fu fondato nel 1553.
Papa Francesco, che alla nascita della nazione argentina ha dedicato vari discorsi quando era arcivescovo di Buenos Aires, ha inviato lo scorso 21 maggio un messaggio video alla comunità di Rio Gallegos, capitale della provincia di Santa Cruz, chiedendo di “prepararsi bene per l’Anno Eucaristico che andate a celebrare”, ed esortando a “aiutare chi sta peggio di me” e “non aver il cuore funebre, ma un cuore allegro, in speranza con Dio.
Nel suo messaggio, Papa Francesco ha anche fatto sapere che non sarebbe potuto andare alle celebrazioni, lasciando dunque intendere che il 2020 non sarà ancora l’anno per il suo ritorno in Argentina.