Città del Vaticano , giovedì, 30. gennaio, 2020 12:47 (ACI Stampa).
Il tema della difesa della vita, perché una società “merita la qualifica di civile solo se riconosce il valore intangibile della vita umana”; e il tema della difesa dei più piccoli e vulnerabile, con nuove norme sui delicta graviora (i delitti più gravi) che si stanno mettendo a punto: sono i due argomenti principali del discorso di Papa Francesco alla plenaria della Congregazione della Dottrina della Fede.
L’ex Sant’Uffizio si riunisce in plenaria, e il tema è quello della cura delle persone nella fasi critiche e terminali della vita. Un tema che va di pari passo con l’impegno portato avanti dalla Pontificia Accademia per la Vita, che ha posto recentemente una particolare enfasi sulle cure palliative.
Nel suo discorso, Papa Francesco sottolinea prima di tutto che “la dottrina cristiana non è un sistema rigido e chiuso in sé, ma nemmeno un’ideologia che muta con il passare delle stagioni”. Si tratta piuttosto, dice, di “una realtà dinamica che, rimanendo fedele al suo fondamento, si rinnova di generazione in generazione e si compendia in un volto, in un corpo e in un nome: Gesù Cristo Risorto”.
Parlando poi del tema della plenaria, Papa Francesco lancia un allarme: oggi, nell’attuale contesto socio-culturale, “si sta progressivamente erodendo la consapevolezza riguarda a ciò che rende preziosa la vita umana”, sempre più valutata “in ragione della sua efficienza e utilità”, cosa che porta a scartare o considerare indegne le vite che “non rispondono a tale criterio”.
Questa mentalità è il frutto della perdita “degli autentici valori”, e questo fa anche venire meno “i doveri inderogabili della solidarietà e della fraternità umana e cristiana”.