Kiev , mercoledì, 29. gennaio, 2020 16:00 (ACI Stampa).
Per l’Ucraina, la prima “Domenica della Parola di Dio” è stata soprattutto l’occasione di una preghiera ecumenica, che ha messo insieme tutte le confessioni cristiane del Paese e che ha visto per la prima volta la partecipazione della Chiesa Ortodossa Ucraina, la realtà autocefala che ha creato quello che viene chiamato “scisma ortodosso”. Al di là di ogni dibattito, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, ha invece voluto ricentrare tutto il senso del dialogo ecumenico sulla centralità della parola di Dio.
“Questa – ha detto Sua Beatitudine Shevchuk – è la prima domenica che il Papa ha proclamato ‘Domenica della Parola di Dio’. Il Papa ci vuole dire oggi che la Parola di Dio è un tesoro inesauribile di unità cristiana. Al di là delle confessioni religiose, tutti i cristiani leggono e ascoltano la stessa parola di Dio”.
Partecipava alla preghiera ecumenica anche il vescovo Oleksandr Drabynko, metropolita di Peryaslav-Khmeltnytsky e Vyshnevsy. Questi si è soffermato sul tema della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani appena conclusa, “Ci trattarono con grande umanità”. Si tratta di un brano degli Atti degli Apostoli che racconta il naufragio di San Paolo sull’isola di Malta e per questo motivo la scrittura del sussidio di preghiera è stato affidato proprio a un gruppo dell’isola nel Mediterraneo.
Il metropolita della Chiesa Ortodossa Ucraina ha sottolineato che “spesso lodiamo le nostre identità. Identità che, sfortunatamente, sono spesso nominali piuttosto che evangeliche. E questo è triste, perché dando la precedenza alle cose minori, ci perdiamo a volte come cristiani”.
Sua Beatitudine Shevchuk, dal canto suo, ha sottolineato che “la Parola di Dio, il Vangelo, non sono solo una qualche conoscenza, una dottrina, un gruppo di idee”, quanto piuttosto “una persona Divina”.