Città del Vaticano , domenica, 26. gennaio, 2020 12:20 (ACI Stampa).
Un appello alla conversione: “Tante volte risulta impossibile cambiare vita, abbandonare la strada dell’egoismo, del male e del peccato perché si incentra l’impegno di conversione solo su sé stessi e sulle proprie forze, e non su Cristo e il suo Spirito. Ma la nostra adesione al Signore non può ridursi ad uno sforzo personale; deve invece esprimersi in un’apertura fiduciosa del cuore e della mente per accogliere la Buona Notizia di Gesù. È questa che cambia il mondo e i cuori!”.
E’ quindi “l’incontro sorprendente e decisivo con Gesù” a dare inizio “al cammino dei discepoli, trasformandoli in annunciatori e testimoni dell’amore di Dio verso il suo popolo. Ad imitazione di questi primi araldi e messaggeri della Parola di Dio, ciascuno di noi possa muovere i passi sulle orme del Salvatore, per offrire speranza a quanti ne sono assetati”.
Dopo la recita dalla preghiera il Papa ha ricordato la celebrazione della prima Domenica della Parola di Dio il 75° anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz- Birkenau, simbolo della Shoah: “Davanti a questa immane tragedia non è ammissibile l’indifferenza ed è doverosa la memoria. Domani siamo tutti invitati a fare un momento di preghiera e di raccoglimento, dicendo ciascuno nel proprio cuore: mai più!”.
Il Papa ha ricordato la giornata della lotta alla lebbra e ha pregato per i defunti della epidemia in Cina.: “Il Signore accolga i defunti nella sua pace, conforti le famiglie e sostenga il grande impegno già messo in atto per combattere l’epidemia”.
Poi il saluto speciale ai ragazzi di ACR due di loro come sempre erano con lui nella finestra del Palazzo apostolico. “Caro Papa- hanno detto- sono 41 anni che facciamo la Carovana della Pace: ti ringraziamo per l’opportunità che ci dai di venire a San Pietro e per le vie di Roma a gridare per la Pace; grazie perché ogni volta ci fai sentire come a casa!”.