Ecco allora il pensiero “alle comunità cristiane emarginate e perseguitate” perché “a Dio è piaciuto così: salvarci non con la forza del mondo, ma con la debolezza della croce”.
Occorre quindi “non dedicarci esclusivamente alle nostre comunità”, piuttosto ci si deve aprire “al bene di tutti, allo sguardo universale di Dio, che si è incarnato per abbracciare l’intero genere umano, ed è morto e risorto per la salvezza di tutti”.
Quindi “tra i cristiani ciascuna comunità ha un dono da offrire agli altri. Più guardiamo al di là degli interessi di parte e superiamo i retaggi del passato nel desiderio di avanzare verso l’approdo comune, più ci verrà spontaneo riconoscere, accogliere e condividere questi doni”.
Infine dice il Papa “da questa Settimana di preghiera vorremmo imparare ad essere più ospitali, prima di tutto tra di noi cristiani, anche tra fratelli di diverse confessioni. L’ospitalità appartiene alla tradizione delle comunità e delle famiglie cristiane. I nostri vecchi ci hanno insegnato con l’esempio che alla tavola di una casa cristiana c’è sempre un piatto di minestra per l’amico di passaggio o il bisognoso che bussa. E nei monasteri l’ospite è trattato con grande riguardo. Non perdiamo, anzi, ravviviamo queste usanze che sanno di Vangelo!”
Nel saluto finale Papa Francesco ricorda il Metropolita Gennadios, rappresentante del Patriarcato ecumenico, Sua Grazia Ian Ernest, rappresentante personale a Roma dell’Arcivescovo di Canterbury, e i rappresentanti delle diverse Chiese e Comunità ecclesiali che hanno partecipato.
Un saluto anche agli studenti dell’Ecumenical Institute of Bossey, in visita a Roma per approfondire la loro conoscenza della Chiesa Cattolica, e i giovani ortodossi e ortodossi orientali che qui studiano con una borsa di studio del Comitato di Collaborazione Culturale con le Chiese Ortodosse, operante presso il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
Al termine dei Vespri, prima della benedizione apostolica, il cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, rivolge al Santo Padre un indirizzo di saluto.
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