Varsavia , sabato, 25. gennaio, 2020 11:25 (ACI Stampa).
“Sono passati 75 anni dalla liberazione del campo di concentramento e sterminio nazista tedesco Auschwitz-Birkenau (27.01.1945), e questo luogo ispira ancora terrore”.
Così si apre il messaggio che i Vescovi d’Europa inviano in preparazione alla Giornata della Memoria di lunedì prossimo.
Un testo firmato congiuntamente dai cardinali Cardinale Angelo BAGNASCO Presidente del CCEE, Jean-Claude HOLLERIC Presidente della COMECE, Vincent NICHOLS
Vicepresidente del CCEE e dall’arcivescovo Stanisław GĄDECKI Vicepresidente del CCEE.
“Auschwitz - si legge nel documento - è diventato il simbolo di tutti i campi di concentramento tedeschi e anche di tutti i luoghi di sterminio. È come l’apice dell’odio per l’uomo, che ha avuto il suo tributo di morte nel XX secolo. È qui che la tesi sulla fondamentale disuguaglianza delle persone ha raggiunto il suo limite. Qui i nazisti si appropriarono del potere di decidere chi fosse umano e chi no. Qui l’eutanasia incontrò l’eugenetica. Auschwitz-Birkenau è il risultato di un sistema basato sull’ideologia del nazionalsocialismo, che significava calpestare la dignità dell’uomo come immagine di Dio. Anche un altro totalitarismo, il comunismo, ha agito allo stesso modo e ha fatto milioni di vittime”.
I vescovi ricordano la visita dei Pontefici al campo, da Giovanni Paolo II, e poi Benedetto XVI e infine Francesco, e proseguono: “In questo anniversario, facciamo appello al mondo moderno per la riconciliazione e la pace, per il rispetto del diritto di ogni nazione a esistere e a vivere in libertà, a vedere riconosciuta la propria indipendenza, a mantenere la propria cultura. Non possiamo permettere che la verità venga ignorata o manipolata per esigenze politiche immediate. Questo appello è estremamente importante ora, perché – nonostante le drammatiche esperienze del passato – il mondo in cui viviamo è ancora soggetto a nuove minacce e manifestazioni di violenza. Guerre crudeli, casi di genocidio, persecuzioni, e diverse forme di fanatismo continuano a verificarsi, anche se la storia ci insegna che la violenza non porta mai alla pace, ma, al contrario, provoca altra violenza e la morte”.