Carpi , domenica, 26. gennaio, 2020 10:00 (ACI Stampa).
Gesù, dopo che il cugino Giovanni fu arrestato, si trasferisce da Nazareth a Cafarnao, una città che sorgeva sulle rive del lago di Tiberiade e che aveva un carattere cosmopolita. In essa, come del resto nella regione della Galilea, abitavano anche pagani. Con questa scelta il Signore intende affermare chiaramente che la parola che Egli annuncia non è riservata al solo popolo d’Israele, ma è per tutti perché Lui è la Luce che viene ad illuminare il mistero che siamo noi rivelandoci il fine ed il senso della nostra esistenza.
Per accogliere la novità che è entrata nel mondo con la sua Persona è necessario la conversione: Convertitevi, perché il regno di Dio è vicino. In queste parole è racchiuso l’intero messaggio di Gesù. In esso troviamo un appello ed un annuncio.
Nell’appello - Convertitevi – Gesù invita a cambiare vita, a smettere di voltare le spalle a Dio, credendo di trovare lontano da Lui la felicità e la salvezza, per volgere la faccia a Lui.
La richiesta della conversione è motiva dal fatto che il regno dei cieli è vicino. L’espressione che Gesù utilizza serve per indicare Dio stesso, il quale inviando il suo unico Figlio mostra il suo impegno di bontà e di amore in favore dell’umanità. Dio, in Cristo, è divenuto così prossimo all’ umanità che la sua voce risuona nelle piazze degli uomini. Dio, non è, pertanto, un’entità vaga, ma un “avvenimento” che capita anche oggi per mezzo della Chiesa, chiamata a continuare l’opera di Cristo, suo Signore e Sposo.
Gesù nella preghiera del “Padre nostro” insegna che il Regno di Dio è un regno in cui il nome di Dio verrà realmente santificato, in cui la Sua volontà si compirà pienamente, dove gli uomini avranno abbondanza di tutto, ogni colpa sarà perdonata e il male completamente distrutto. A Dio appartiene questo futuro e il dono di Gesù diventa certezza che il Padre in avvenire manterrà le sue promesse. E sorgeranno per noi e per tutti cieli nuovi e terra nuova.