Città del Vaticano , lunedì, 20. gennaio, 2020 13:00 (ACI Stampa).
Torna a casa il numero due della Congregazione delle Chiese orientali. L’arcivescovo Cyril Vasil, gesuita, dal 2009 segretario della congregazione, diventa Amministratore Apostolico sede plena dell’Eparchia di Kosice (sua città natale) per i cattolici di rito bizantino. Probabile fosse questo il tema dell’udienza privata che gli ha concesso Papa Francesco lo scorso 18 gennaio.
La scelta di Papa Francesco si inserisce nell’idea della riforma della Curia che tutti gli incarichi di cinque anni, rinnovabili per una volta sola. In più, la nomina di Vasil come amministratore apostolico (senza, quindi, sostituire l’attuale eparca, il redentorista Milan Chautur) lascia pensare ad una ulteriore riorganizzazione della Chiesa greco cattolica slovacca.
L’arcivescovo Vasil, classe 1965, è figlio di un sacerdote della Chiesa Greco Cattolica Slovacca, che al tempo della sua nascita viveva nelle catacombe, soppressa dal regime cecoslovacco.
Battezzato secondo il rito romano, Vasil studia alla facoltà di teologia Cirillo e Metodio dell’Università di Bratislava e viene ordinato sacerdote nel 1987. In quell’anno, espatria illegalmente dalla Cecoslovacchia (e per questo è condannato in contumacia a due anni di carcere) per stabilirsi a Roma e studiare presso il Pontificio Istituto Orientale.
Nel 1990 entra a far parte dei gesuiti, e poi presta servizio come assistente ecclesiastico dei gruppi scout di Roma e poi, per tre anni, assistente federale della Associazione Italiana guide e scouts d’Europa Cattolici, incarico dal quale darà impulso anche alla nascita dell’associazione slovacca.