Città del Vaticano , lunedì, 20. gennaio, 2020 12:26 (ACI Stampa).
Papa Francesco ribadisce la sua condanna dell’antisemitismo, e sottolinea che “per affrontare il problema alla radice, dobbiamo anche impegnarci a dissodare il terreno su cui cresce l’odio, seminandovi la pace”. E il Papa punta il dito anche contro “il consumismo verbale” di oggi, con tante parole inutili sprecate mentre “il silenzio aiuta a conservare la memoria”.
Papa Francesco pronuncia queste parole davanti a dei rappresentanti del Centro Simon Wiesenthal. Fondato nel 1993 e intitolato allo storico sopravvissuto della Shoah e cacciatori di nazisti Simon Wiesenthal, il centro ha sede a Los Angeles ed è accreditato come Organizzazione Non Governativa in varie organizzazioni internazionali, tra cui le Nazioni Unite, l’Unesco, l’Organizzazione degli Stati Americani. L’udienza del Papa avviene alla vigilia del 75esimo della liberazione di Auschwitz, ed è la seconda che Papa Francesco dà all’organizzazione. La prima, nel 2013, era stata già fissata con Benedetto XVI, che poi aveva rinunciato al pontificato.
Papa Francesco mette in luce che il Centro Wiesenthal ha contatti con la Santa Sede da decenni, con l’obiettivo comune di “rendere il mondo un luogo migliore nel rispetto della dignità umana, una dignità che spetta a ciascuno in ugual misura indipendentemente dall’origine, dalla religione e dallo status sociale”.
Papa Francesco ricorda anche che il 27 gennaio “si ricorderà il 75esimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau”, dove lo stesso Papa fu in visita nel 2016 e dove pregò in silenzio per “interiorizzare”.
Papa Francesco denuncia che “oggi, assorbiti nel vortice delle cose, fatichiamo a fermarci, a guardarci dentro, a fare silenzio per ascoltare il grido dell’umanità sofferente”.