La missione di Dame e Cavalieri proviene “da quel Sepolcro vuoto, cioè dalla Risurrezione di Cristo da cui deriva ogni conoscenza profonda, sia della vita nascosta e pubblica del Signore, sia delle sue parole”, e “una Dama e un Cavaliere del Santo Sepolcro ricominciano sempre da lì; da lì ha origine l’impegno di vita, di spiritualità, di vita sociale e di partecipazione alle necessità della Terra Santa. E questo sarà sempre il nostro punto di partenza e di riferimento”.
Dame e Cavalieri del Santo Sepolcro sono circa 30 mila, sparsi in una quarantina di nazioni e organizzati in 60 Luogotenenze e una decina di delegazioni magisteriali lì dove l’ordine è ancora in fase di fondazione.
Oltre all’impegno spirituale, i membri sono chiamati a sostenere finanziariamente anche la Chiesa in Terra Santa, con attenzione al Patriarcato Latino di Gerusalemme, tanto che il Gran Priore dell’Ordine è il Patriarca Latino di Gerusalemme. Nell'ambito della Riunione delle Opere per l'aiuto alle Chiese Orientali, l'Ordine del Santo Sepolcro assume la responsabilità di contribuire anche ad altri progetti nei territori biblici, come in Egitto o in Libano.
Il coordinamento dell’Ordine spetta al Gran Maestro, un cardinale designato dal Papa, che è affiancato da un consiglio di governo che ha sede a Roma, chiamato Gran Magistero, costituito dal Governatore Generale, tre Vice Governatori, e il Cancelliere dell'Ordine. Il Governatore Generale segue l'organizzazione strutturale e materiale, in particolare le attività sociali e caritative in Terra Santa. Il Cerimoniere guida e assiste il Gran Maestro nello sviluppo spirituale dell'Ordine. Fanno parte del Gran Magistero anche l'Assessore e il Luogotenente Generale.
I mandati di tutti i responsabili dell'Ordine hanno una durata di quattro anni, con la possibilità di un solo rinnovo.
Non si sa esattamente quando sia nato l’Ordine. Alcuni lo fanno risalire alla Prima Crociata, ma i primi documenti che attestano un’investitura di Cavalieri denominati “del Santo Sepolcro” sono del 1336.
La Santa Sede ha sempre avuto particolare interesse ad annettere giuridicamente l’organizzazione dell’Ordine, e i Papi lo hanno spesso riorganizzato, amplificando e arricchendo i suoi privilegi.
Si legge nel sito dell’Ordine che “Clemente VI affidò ai religiosi francescani la cura di servire il Santo Sepolcro nel 1342, ma quella era ancora l'epoca in cui solo i Cavalieri potevano conferire l'Investitura ad altri membri dell'Ordine”, mentre “Alessandro VI si dichiarò moderatore supremo dell'Ordine nel 1496, e delegò ai francescani il potere di conferire il cavalierato ai nobili e gentiluomini in pellegrinaggio in Terra Santa (potere di investitura). La conferma verbale o con bolla di questo privilegio francescano fu rinnovata da Leone X nel 1516, da Benedetto XIV nel 1746, fino alla ricostituzione del Patriarcato Latino di Gerusalemme da parte di Pio IX nel 1847”.
Da allora, la delega pontificia fu trasferita al Patriarca, mentre Leone XIII ampliò alle Dame e Pio X decise nel 1907 che il titolo di Gran Maestro sarebbe stato del Papa stesso.
Nel 1932 Pio XI approvò i nuovi statuti e permise a Cavalieri e Dame di ricevere l’Investitura nei loro luoghi di appartenenza, dunque non più solamente a Gerusalemme. Pio XII nominò nel 1940 un cardinale come Protettore dell'Ordine, centralizzando l'organizzazione a Roma, nell'ambito del Gran Magistero, trasferendo il titolo di Gran Maestro al cardinale Canali. Giovanni XXIII approvò i nuovi statuti presentati dal cardinale Tisserant nel 1962.
Paolo VI pubblicò i nuovi statuti nel 1977, raccogliendo il rinnovamento del Concilio, e Giovanni Paolo II concesse all’Ordine personalità giuridica vaticana.
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