Leopoli , giovedì, 16. gennaio, 2020 14:00 (ACI Stampa).
Quando il Sinodo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina si è riunito con Papa Francesco e i dicasteri vaticani lo scorso luglio, misero a parte il Papa di un sogno: quello che fosse concluso il processo di beatificazione del metropolita Andriy Shetptytsy.
Fu lui a guidare la Chiesa Greco Cattolica Ucraina dal 1901 al 1944, attraversando due guerre, la rivoluzione comunista, la repressione sovietica che vedeva nei greco cattolici ucraini una pericolosa alternativa alla Chiesa di Stato, l’ortodossia. La sua beatificazione significherebbe molto per i greco cattolici ucraini. Perché se la Chiesa Greco Cattolica Ucraina è una Chiesa globale eppure con un saldo riferimento a Roma; se oggi può essere una presenza viva e forte; lo si deve soprattutto al lavoro del Metropolita Sheptytsky.
Che fosse di origini nobili, si sapeva. Ma la sua tavola genealogica si credeva fosse stata distrutta nel 1939 dai bolscevichi. O perlomeno così si diceva.
Fatto sta che, nella chiesa di San Clemente a Lviv (Leopoli), padre Sevastyan Dmitrukh è riuscito a trovare nelle collezioni della Biblioteca nazionale di Vernadsky le tavole genealogiche della famiglia Sheptytshy che erano state raccolte e ordinate dal padre del metropolita, Jan Kanty Sheptytsky.
Si scopre così che la famiglia di Sheptytsky risaliva almeno nel 1284, che era poi il tempo del Regno di Galizia – Volyn. Sheptytsky era anche imparentato con le case reali di Italia, Spagna, Portogallo, nonché con il re della Confederazione polacco-lituana Giovanni III Sobieski.