Parigi , martedì, 14. gennaio, 2020 9:00 (ACI Stampa).
Sono stati almeno 3000 gli edifici cristiani vandalizzati nel 2019 in Europa, tra chiesa, scuole, cimiteri e monumenti. Una escalation che ha toccato soprattutto la Francia, ma che non manca di avere i suoi picchi in Germania, Belgio, Irlanda, e che lancia un forte campanello di allarme per lo stato della libertà religiosa nel continente europeo.
Le cifre sono documentata da un rapporto del Gatestone Institute, e vanno a confermare una triste realtà fotografata già dall’Osservatorio sull’Intolleranza e la Discriminazione Anti-Cristiana in Europa e dall’Osservatorio sulla Cristianofobia francese. Per la prima volta, però, è una istituzione non europea a mettere in luce una situazione europea che sembra essere sempre in peggioramento.
Non che l’Europa sia un caso isolato. Anzi. C’è un trend mondiale che mostra come sempre più si attaccano chiese e istituzioni cristiane. A Santiago del Cile, nel corso delle proteste che hanno colpito la città ad inizio anno, la chiesa di San Francisco de Borja è stata incendiata da un gruppo di uomini incappucciati, i quali hanno anche profanato statue e un crocifisso. E non era la prima volta.
Il rapporto di Gatestone ci tiene a sottolineare che i perpetratori degli attacchi sono “raramente presi dalla polizia”, mentre “quando lo sono, la polizia e i media censurano l’informazione sulle loro identità e le loro provenienze etniche”.
Ad ogni modo, secondo il rapporto di Gatestone gli episodi di intolleranza sono cresciuti in Germania e Francia in maniera direttamente proporzionale all’immigrazione di massa proveniente dal mondo musulmano, sebbene “l’assenza di statistiche ufficiali rende impossibile conoscere precisamente quanti attacchi possano essere attribuiti all’anticristianesimo islamico o alla causa jihadista”. Il rapporto cita l’analista politico francese Jerome Fourquet, e lo studio fatto nel suo libro “Arcipelago Francia. Nascita di una Nazione Multipla e divisa”. Fourquet sottolinea che la Francia si è complessivamente distaccata dal cattolicesimo, c’è solo il 5 per cento di cattolici praticanti, dato che lo fa parlare ormai di nazione “post-cristiana”.