Città del Vaticano , giovedì, 9. gennaio, 2020 16:00 (ACI Stampa).
“Quando Papa Benedetto XVI aprì la porta della Sagrada Familia per iniziare la cerimonia della dedicazione della Basilica rimase a bocca aperta”.
Lo ha detto ieri l’arcivescovo emerito di Barcellona, cardinale Lluís Martinez Sistach, in occasione della presentazione presso la Filmoteca Vaticana del documentario “Sagrada Familia. La Bibbia di Pietra” diretto e sceneggiato da Jordi Roigé e prodotto da Animaset. E lo stesso regista, a margine dell’incontro, ha raccontato un aneddoto legato a quell’evento del novembre 2010: “Il cardinale impose un embargo assoluto alla divulgazione di foto e video della Basilica prima della cerimonia, voleva che fosse il Santo Padre ad ammirare per primo la meraviglia di luci dell’interno del tempio. Oggi, probabilmente, con la diffusione dei social sarebbe impossibile…”.
Alla proiezione hanno partecipato, oltre al cardinale, il rettore della Sagrada Familia, padre Josep M. Turull, e la direttrice della Filmoteca, Claudia Di Giovanni. Il documentario mostra l’opera di Antoni Gaudí attraverso il racconto biblico, dalla creazione del mondo alla Resurrezione di Gesù, mettendo in rilievo il carattere catechetico dell’opera dell’architetto catalano.
In questo senso, il cardinale Martinez Sistach ha sottolineato che “Gaudí voleva evangelizzare con la sua opera, con il suo tempio. Considerava le tre facciate come una catechesi, tre ‘retablos’ (ovvero le pale d’altare che normalmente sono all’interno, ndc) che posizionò all’aperto, sulla strada come una Bibbia per i poveri”. I circa 15.000 visitatori giornalieri della Basilica possono vedere questo documentario che viene proiettato continuamente all’interno del tempio. Per il regista Jordi Roigé la sfida è rendere comprensibile il significato della Basilica a tutti i visitatori, qualunque sia la provenienza, cultura o fede, e “questo si ottiene mostrando la bellezza e il senso trascendente dell’opera di Gaudí. Perché chiunque è sensibile alla bellezza”. La direttrice della Filmoteca Vaticana, Claudia Di Giovanni, ha aggiunto che con “queste immagini abbiamo sentito il respiro, la luce di Dio. Mi azzardo a dire che l’immagine aiuta a comprendere la trascendenza verso Dio”.
“Tutti mi chiedono quando finirà la costruzione, iniziata nel 1882 – ha detto ancora il cardinale – Io avevo dato mandato agli architetti di completarla entro il 2026, nel centenario della morte di Antoni Gaudì. E credo che gli architetti rispetteranno questo mandato”. Sono circa 4,5 milioni ogni anno i visitatori della basilica, in continuo aumento. Tantissimi arrivano dall’Oriente, soprattutto dalla Corea e dal Giappone, dopo che la televisione mandò in onda un documentario in giapponese su Gaudí che affascinò molto il pubblico nipponico per il legame con la natura delle opere dell’architetto catalano.