Tunisi , mercoledì, 8. gennaio, 2020 14:00 (ACI Stampa).
È la antica Cartagine, la terra di Cipriano, Tertulliano ed Agostino, ma anche la terra di tre Papi. E la Tunisia, Paese oggi al 95 per cento musulmano, se ne è ricordata nel giorno di Natale, quando ha emesso una serie di tre francobolli raffiguranti i tre Papi di origine africana proveniente da Cartagine: Vittore I (189 – 199), Milziade (311 – 314) e Gelasio I (492 – 496).
La busta speciale del primo giorno di emissione aveva anche impresso il timro postale speciale, frutto della prima collaborazione della storia tra la Posta Tunisina e le Poste Vaticane. Le autorità tunisine hanno fatto sapere di esseer molto soddisfatte del progetto con il quale hanno voluto “sottolineare i principi e i valori di tolleranza, fratellanza, apertura e dialogo interconfessionale che la Tunisia ha promosso attraverso i secoli”.
I tre Papi celebrati dai francobolli sono: Vittore I, 14esimo vescovo di Roma dal 189 al 199, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, della Chiese Ortodosse e dalla Chiesa copta, che lo conosce con il nome di Boktor; Milziade, 32esimo Papa, anche lui santo, che fu a capo della Chiesa dal 311 al 314; e Gelasio I, 49esimo vescovo di Roma, Papa dal 492 al 496, ultimo Papa di origine africana.
I rapporti tra Chiesa e Stato in Tunisia sono regolati da un modus vivendi, vale a dire l’accordo firmato nel 1964 tra la Santa Sede e la Tunisia sotto la presidenza di Habib Bourguiba. In precedenza, l’esercito francese era stato espulso dalla Tunisia e la Chiesa era vista come la “longa manus” della Francia, che era il potere coloniale, Per questo, furono confiscati i beni della chiesa. Una volta, c’erano 125 chiese in Tunisia. Oggi, ce ne sono solo quattro. Non ci sono vescovi tunisini, mentre un tempo erano 120. La Tunisia era la culla della cultura latina, ora non lo è più.
Non c’è un numero preciso di cristiani, perché sono in molti quelli che partono e altrettanti quelli che arrivano. Ma si conta ce ne siano tra i 15 e i 20 mila.