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Papa Francesco Gesù è la benedizione per quanti sono oppressi dal giogo delle schiavitù

Nel primo Angelus del nuovo anno il Papa chiede scusa per il suo gesto impaziente di ieri sera in Piazza San Pietro

Papa Francesco all' Angelus  |  | Vatican Media Papa Francesco all' Angelus | | Vatican Media

“Non è scontato che il nostro pianeta abbia iniziato un nuovo giro intorno al sole e che noi esseri umani continuiamo ad abitarvi”.

Papa Francesco lo ha detto prima della recita della preghiera dell’ Angelus nel primo giorno del 2020 ricordando che  Gesù “è la Benedizione di Dio per ogni uomo e donna, per la grande famiglia umana e per il mondo intero. Gesù non ha tolto il male dal mondo ma lo ha sconfitto alla radice”.

E aggounge: "La sua salvezza non è magica, ma “paziente”, cioè comporta la pazienza dell’amore". E a questo punto chiede scusa per la sua propria mancanza di pazienza di ieri sera. In effetti ieri dopo aver visitato il presepe il Papa si era trattenuto a salutare la gente. Una signora aveva tentato di trattenerlo tirandolo per la manica, a questo il Papa si era violentemente divincolato e poi tornando indietro ha redarguito con veemenza la signora. Il video è diventato virale in pochi minuti. 

Una salvezza che viene della pazienza dell’amore e “contemplando il Presepe noi vediamo, con gli occhi della fede, il mondo rinnovato, liberato dal dominio del male e posto sotto la signoria regale di Cristo, il Bambino che giace nella mangiatoia”.

Il Papa ha ricordato il tema del messaggio per la Giornata della Pace e ripetuto: “Gesù è la benedizione per quanti sono oppressi dal giogo delle schiavitù, morali e materiali. Lui libera con l’amore”.

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Gesù libera “chi ha perso la stima di sé rimanendo prigioniero di giri viziosi” e “chi è vittima di ingiustizie e sfruttamento e non vede via d’uscita” o “chi è gravemente malato e si sente abbandonato e scoraggiato”e “chi è carcerato ed è tentato di chiudersi in sé stesso”.

Gesù ridona sempre la speranza con l’amore. 

Quindi il Papa chiede. “scendiamo dai piedistalli del nostro orgoglio e chiediamo la benedizione alla Santa Madre di Dio. Lei ci mostra Gesù: lasciamoci benedire, apriamo il cuore alla sua bontà. Così l’anno che inizia sarà un cammino di speranza e di pace, non a parole, ma attraverso gesti quotidiani di dialogo, di riconciliazione e di cura del creato”.

Dopo la preghiera il Papa ha voluto ringraziare “il Presidente della Repubblica Italiana, Onorevole Sergio Mattarella, per il pensiero che mi ha indirizzato nel suo Messaggio di fine anno, e lo ricambio invocando la benedizione di Dio sulla sua alta missione”. Nel suo saluto il Presidente si era detto grato “a Papa Francesco, Vescovo di Roma, che esercita il suo alto magistero con saggezza e coraggio e che mostra ogni giorno di amare il nostro Paese, a partire da coloro che versano in condizioni di bisogno e da chi, praticando solidarietà, reca beneficio all’intera comunità civile.”  Questa mattina il Presidente ha inviato al Papa un messaggio per la giornata di oggi. 

Un saluto poi alla manifestazione “Pace in tutte le terre”, organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma e in numerose città del mondo, e un “incoraggiamento a tutte le iniziative per la pace che le Chiese particolari, le associazioni e i movimenti ecclesiali hanno promosso in questa Giornata della Pace: incontri di preghiera e di fraternità accompagnati dalla solidarietà con i più poveri. In particolare ricordo la marcia che si è svolta ieri pomeriggio a Ravenna.

Il mio pensiero va anche ai tanti volontari che, nei luoghi dove la pace e la giustizia sono minacciate, scelgono con coraggio di essere presenti in forma nonviolenta e disarmata; come pure ai militari che operano nelle missioni di pace in molte zone di conflitto.

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A tutti, credenti e non credenti, auguro di non smettere mai di sperare in un mondo di pace, da costruire insieme giorno per giorno”.