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Dalle diocesi, un Natale con l'attenzione agli ultimi

Da chi ha perso il lavoro, a chi sta perdendo la speranza la vicinanza dei vescovi e dei sacerdoti italiani

Don Enrico Torta |  | CEI Don Enrico Torta | | CEI

E’ da poco trascorso il Natale. Un Natale che nelle diocesi italiane ha visto l’attenzione verso i più bisognosi. In tante chiese, cattedrali, penitenziari, etc momenti di incontro, pranzi di Natale…Ma anche vicinanza a coloro che hanno perso il lavoro o che in questi giorni sono in attesa di una risposta alla crisi che vive l’azienda. “Non temete! Mi rivolgo a voi usando le stesse parole che l’angelo disse ai pastori di Betlemme.

Il Natale è l’invito a superare qualsiasi difficoltà e sfiducia: la presenza amorevole di Cristo ci è al fianco, per affrontare situazioni all’apparenza impossibili da risolvere”, ha detto l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia che alla vigilia di Natale  ha celebrato la Messa nel piazzale di fronte alla fabbrica Embraco in crisi dove sono centinaia i posti di lavoro a rischio, come in altre aziende del territorio. Nosiglia ha sottolineato l’importanza di essere lì perché “la Chiesa è al vostro fianco”: “il Dio che nasce non è una entità astratta, ma un punto di riferimento certo per i tanti che guardano oggi al futuro con un punto interrogativo”. Il sito della Conferenza Episcopale Italiana in questi giorni cita uno dei tanti sacerdoti impegnati a fianco di chi è stato defraudato dei propri beni.

Si tratta di don Enrico Torta, che vive a Dese, una piccola frazione di Venezia. Da anni combatte accanto ai piccoli risparmiatori defraudati dei loro patrimoni nell’Italia del Nord-Est. Da guida spirituale don Torta è diventato “attivo” e “instancabile portavoce” di chi ha subito il crac delle banche venete, avvenuto nel 2015. Lui dice di avere un letto, un vestito e un piatto per mangiare. Tutto ciò che ha lo dà a chi ne ha più bisogno. Non mangia mai da solo, ma ospite dai suoi parrocchiani. Il suo “sguardo è accogliente e attento, ti guarda e ti ascolta”: don Enrico dice di far poco per queste persone, si limita ad ascoltarle. In “realtà è tantissimo, perché nessun altro le ha ascoltate finora. Lui di fronte loro si commuove e le abbraccia”. Oggi, quasi ottantenne, grazie alle offerte che  tanti fedeli italiani destinano con un' Offerta deducibile all'Istituto Centrale Sostentamento Clero, anche don Enrico non viene abbandonato nella sua vecchiaia che può vivere con dignità, sostenuto da numerosi fedeli che non conosce, più numerosi della propria comunità, ma che pensano con gratitudine a lui e ai 34mila sacerdoti diocesani.
E sempre, rimanendo in Cei, da venerdì prossimo, 3 gennaio a domenica 5 gennaio, presso l’Ergife Palace Hotel il convegno nazionale vocazionale sul tema “Datevi al meglio della vita! (Christus vivit, 143)”. Si tratta di un appuntamento destinato ai direttori regionali e diocesani della pastorale delle vocazioni con le équipe vocazionali, ai rettori ed educatori dei seminari, agli animatori/animatrici vocazionali e formatori/formatrici degli istituti di vita consacrata, ai seminaristi, novizi e novizie, ai catechisti, ai responsabili di movimenti e associazioni, agli operatori pastorali.
Sempre in questi giorni alcune diocesi stanno salutando i propri vescovi che hanno raggiunto i 75 anni e che lasciano le diocesi ad altri presuli nominati da papa Francesco. A Cagliari, con una celebrazione solenne in Cattedrale, l’arcivescovo Arrigo Miglio ha salutato la diocesi sarda. Il 5 gennaio arriverà il nuovo arcivescovo, Giuseppe Baturi, ex sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana.

Arriverà il 5 gennaio anche il nuovo arcivescovo di Crotone-Santa Severina, in Calabria. Si tratta di Angelo Panzetta che in questa settimana ha ricevuto l’ordinazione episcopale a Martina Franca. Sostituirà l’arcivescovo Domenico Graziani che ha guidato la diocesi dal 2006 ad oggi.

 

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