Città del Vaticano , domenica, 22. dicembre, 2019 12:10 (ACI Stampa).
“Recuperare la logica sorprendente di Dio che, lontano da piccoli o grandi calcoli, è fatta di apertura verso orizzonti nuovi, verso Cristo e la sua Parola”. É questa la logica di San Giuseppe ed è questa la logica che Papa Francesco chiede ad ogni cristiano di ritrovare.
Nell’ ultimo Angelus prima di Natale il Papa ha commentato le letture della liturgia di oggi.
Giuseppe, dice il Papa è “una figura apparentemente di secondo piano, ma nel cui atteggiamento è racchiusa tutta la sapienza cristiana”. Certo “non predica, non parla, ma cerca di fare la volontà di Dio” ed “è povero perché vive dell’essenziale; è la povertà tipica di coloro che sono consapevoli di dipendere in tutto da Dio e in Lui ripongono ogni loro fiducia”.
Giuseppe ha fiducia in Maria, ma ha una situazione umanamente difficile “ma l’Angelo del Signore interviene per dirgli che la soluzione da lui prospettata non è quella voluta da Dio. Anzi, il Signore gli apre una strada nuova di unione, di amore e di felicità”. E allora “Giuseppe si fida totalmente di Dio, obbedisce alle parole dell’Angelo e prende con sé Maria. Proprio questa fiducia incrollabile in Dio gli ha permesso di accettare una situazione umanamente difficile e, in un certo senso, incomprensibile”.
Per tutti noi, dice il Papa “l’esempio di questo uomo mite e saggio ci esorta ad alzare lo sguardo e spingerlo oltre. Si tratta di recuperare la logica sorprendente di Dio che, lontano da piccoli o grandi calcoli, è fatta di apertura verso orizzonti nuovi, verso Cristo e la sua Parola”.