Città del Vaticano , martedì, 25. agosto, 2015 13:30 (ACI Stampa).
Ha scelto di essere in Benin, nella sua Africa, il cardinale guineano Robert Sarah, Prefetto della Congregazione del Culto divino, nei giorni in cui al Meeting di Rimini veniva presentato il suo libro intervista “ Dio o niente” in italiano.
“Ho un’assoluta fiducia nella cultura africana, ho una fede assoluta nella fede africana e sono certo che l’Africa salverà la famiglia, che l’Africa salverà la Chiesa. L’Africa ha salvato la Sacra Famiglia, in questi tempi moderni salverà anche la famiglia umana” ha detto a La Croix du Benin il 19 agosto, durante la sua visita in occasione del pellegrinaggio nazionale mariano di Dassa-Zoumè.
É una dichiarazione che sembra proprio tratta dal libro che sta velocemente facendo il giro del mondo. “Dieu ou rien” edito da Fayard, è già un bestseller in Francia, a settembre sarà in libreria per i tipi dell’Editrice Cantagalli con il titolo “Dio o niente. Conversazione sulla fede con Nicolas Diat”. Nel colloquio con Nicolas Diat il cardinale che da giovane vescovo accolse Giovanni Paolo II in Guinea Conakry offre un pensiero chiaro e lucido su Dio e sui problemi più scottanti del nostro tempo. Ordinato prete nel 1969; consacrato vescovo nel 1979, il vescovo più giovane del mondo venne chiamato da Giovanni Paolo II nel 2001 a Roma come segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Benedetto XVI lo scelse come presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum nel 2010 e nel 2014 Francesco lo ha destinato a presiedere il dicastero vaticano che si occupa della liturgia. Nicolas Diat è il giornalista e scrittore che si è occupato di comunicazione per vari ministri francesi, ed è autore di un libro su Papa Benedetto XVI, “L’homme qui ne voulait pas être pape - histoire secrète d’un règne” (Albin Michel, 2014).
Nel libro emerge la forza della spiritualità di un ragazzo africano che ha iniziato a conoscere il papato con Pio XII “molto popolare in Africa” racconta. L’ Africa deve molto a Pio XII dice Sarah, e alla sua intuizione evangelizzatrice dei Fidei donum, i sacerdoti che dalle Chiese più antiche sono stati donati alle giovani Chiese africane.
Nella storia del suo rapporto con i Pontefici c’è la storia della fede non solo in Africa, ma in tutto il mondo cristiano, fino a Benedetto e Francesco, dal “quaerere Deum” di Ratzinger alla coscienza della difficoltà del suo compito di Bergoglio.