Città del Vaticano , martedì, 17. dicembre, 2019 16:00 (ACI Stampa).
Ha compiuto 75 anni lo scorso 9 dicembre, e Papa Francesco ha subito accettato la sua rinuncia all’incarico di nunzio apostolico in Francia. L’arcivescovo Luigi Ventura va così in pensione. Lo scorso luglio, la Santa Sede aveva rinunciato anche all’immunità diplomatica per il suo "ambasciatore" che era stato accusato di molestie.
L’arcivescovo Ventura era entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede nel 1978 e ha servito nelle nunziature di Brasile, Bolivia e Regno Unito, e quindi ha servito nella sezione delle Relazioni con gli Stati della Segreteria di Stato vaticana dal 1984 al 1995. È stato nominato nunzio in Costa d’Avorio, Burkina Faso e Niger dal 1995 al 1999, nunzio in Cile dal 1999 al 2001, e nunzio in Canada dal 2001 al 2009, prima di arrivare all’incarico di nunzio in Francia.
La notizia della rinuncia è stata diffusa oggi dalla Sala Stampa vaticana. Fa parte delle nuove procedure. Le rinunce dei nunzi apostolici, infatti, sono pubblicate dal bollettino della Sala Stampa della Sede in seguito alle nuove norme stabilite dal Motu proprio “Imparare a congedarsi”, pubblicato il 15 febbraio 2018, i nunzi seguono la stessa procedura di vescovi e capi Dicastero della Curia non cardinali: anche i rappresentanti pontifici “non cessano ipso facto dal loro ufficio al compimento dei settantacinque anni di età, ma in tale circostanza devono presentare la rinuncia al Sommo Pontefice”. Per essere efficace, la rinuncia dev’essere accettata dal Papa.
Lo scorso luglio, la Santa Sede aveva deciso di rinunciare all’immunità di giurisdizione di cui godeva il nunzio in Francia. L’arcivescovo era stato accusato di molestie sessuali ed era già stato ascoltato “su sua richiesta” dalla polizia giudiziaria francese ad inizio ad aprile, per rispondere alle accuse di “aggressione sessuale” nei confronti di alcuni giovani adulti.
La conferma della rinuncia all’immunità era arrivata l’8 luglio tramite una breve dichiarazione dell’allora direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede Alessandro Gisotti, il quale aveva spiegato che “la Santa Sede ha atteso, per assumere questa decisione, la conclusione della fase preliminare del procedimento – comunicatale a fine giugno – a cui monsignor Ventura ha liberamente partecipato”.