Città del Vaticano , sabato, 14. dicembre, 2019 14:05 (ACI Stampa).
“Quando Gesù accoglieva “alcune donne” tra i suoi discepoli, anche in stretta collaborazione con i Dodici, non lo faceva per un femminismo ante litteram, ma perché il Padre gli faceva incontrare queste sorelle, a volte bisognose di essere guarite, esattamente come gli uomini”.
Così Papa Francesco ha scritto nel suo discorso consegnato alle Ausiliarie Diocesane di Milano e le Collaboratrici Apostoliche Diocesane di Padova e Treviso ricevute in udienza.
Il saluto del Papa fuori dal discorso è per ora rimasto riservato, si trattava di risposte ad alcune questioni sul ruolo della donna nella Chiesa e del rapporto con la diocesi.
Nel discorso scritto Papa Francesco ha ricordato il ruolo di Maria di Magdala che “aveva un carisma particolare di fede e di amore per il Signore” e di altre donne che “hanno una presenza determinante nei racconti della Risurrezione. Perciò è molto giusto, oltre che bello, questo vostro nome di “donne della risurrezione”,” che vi ha dato Montini".
Il Papa lega la sua riflessione al Concilio e all’Azione Cattolica per l’impegno dei laici: “l’esperienza di collaborare direttamente con i pastori nel servizio alla gente, al popolo di Dio, nelle parrocchie, neglioratori, con i poveri, nelle carceri… In chi vive questo “lavoro”, a volte duro e faticoso (cfr Rm 16,6), lo Spirito Santo semina doni speciali di dedizione, che possono anche diventare di consacrazione nella Chiesa”.