Sofia , lunedì, 9. dicembre, 2019 18:00 (ACI Stampa).
È intitolata a San Giovanni XXIII l’eparchia per i cattolici di rito bizantino in Bulgaria, recentemente costituita da Papa Francesco. Un cambio amministrativo, che porta l’esarcato ad una struttura più simile a quella di una diocesi. Ma un cambio significativo, tanto che è stato il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, ad inaugurare solennemente l’eparchia. E il vescovo Christo Proykov, eparca, ha tratteggiato nell’omelia lo speciale legame tra la Bulgaria e San Giovanni XXIII.
Il viaggio del Cardinale Sandri ha avuto luogo tra il 6 e il 7 dicembre, mentre la Messa di inaugurazione ha avuto luogo il 7 dicembre, alla presenza delle più alte autorità, tra cui il presidente di Bulgaria Rumen Radev.
In un saluto al termine della celebrazione, il vescovo Proykov ha ricordato la missione dell’arcivescovo Angelo Giuseppe Roncalli in Bulgaria, il suo obiettivo di organizzare la vita della Chiesa cattolica di Rito Orientale, propone il primo esarca della Chiesa Cattolica di Rito Orientale, Kiril Kurtev.
Un rapporto, quello di Roncalli, che resta fortissimo, tanto che – ricorda il vescovo Proykov – quando Roncalli, nunzio a Parigi, vede entrare la delegazione bulgara alla Conferenza di Pace del 1946 esclama “Viva la Bulgaria”. E quando nel 1958 è eletto Papa, ricorda il popolo bulgaro nel primo discorso, descrivendolo come “un popolo laborioso, un popolo coraggioso, un popolo che sa amare, un popolo che si sacrifica per tante cause”. Conclude il vescovo Proykov: “Questo amore per la Bulgaria, Giovanni XXIII conserva fino al suo ultimo respiro, anche in agonia. Ecco perché gli italiani lo chiamano ‘il Papa bulgaro’, e rimane nella storia come tale”.
Nella sua omelia, il Cardinale Sandri ha invece sottolineato l’importanza della Chiesa di rito bizantino per il dialogo ecumenico. “Siamo consapevoli – ha detto il Cardinale - del legame forte con le altre comunità e confessioni, a partire dai fratelli della Chiesa Ortodossa, il cui Patriarca saluto nel rappresentante che ha gentilmente voluto inviare per l’occasione: siamo consapevoli della ferita che rappresenta ancora la divisione tra coloro che un unico Battesimo ha consacrato, ma con l’intercessione dei Santi, in particolare i fratelli Cirillo e Metodio, apostoli degli slavi, e ricordando l’incontro del santo Pontefice Giovanni Paolo II con il Patriarca Maxim nel 2002 e quello di Papa Francesco con il Patriarca Neofit, desideriamo rinnovare il nostro impegno ad un cammino di profonda conoscenza, collaborazione culturale, vivendo sempre la carità fraterna”.