Città del Vaticano , venerdì, 6. dicembre, 2019 17:00 (ACI Stampa).
“La fede è così importante perché è l'unica che mantiene alla grazia la sua gratuità. Grazia e fede: sono i due pilastri della salvezza; sono i due piedi per camminare o le due ali per volare. Non si tratta però di due cose parallele, quasi che da Dio venisse la grazia e da noi la fede, e la salvezza dipendesse così, in parti eguali, da Dio e da noi”. Lo ha detto il Predicatore della Casa Pontificia, P. Raniero Cantalamessa, nella prima predica di Avvento alla presenza del Papa.
Parlando della fede di Maria, P. Cantalamessa ha osservato che “non basta avere una fede solo soggettiva, una fede che sia un abbandonarsi a Dio nell'intimo della propria coscienza. È tanto facile, per questa strada, rimpicciolire Dio alla propria misura. Questo avviene quando ci si fa una propria idea di Dio, basata su una propria interpretazione personale della Bibbia, o su l'interpretazione del proprio ristretto gruppo, e poi si aderisce ad essa con tutte le forze, magari anche con fanatismo, senza accorgersi che ormai si sta credendo in sé stessi più che in Dio e che tutta quella incrollabile fiducia in Dio, altro non è che una incrollabile fiducia in se stessi. Non basta però neppure una fede solo oggettiva e dogmatica, se questa non realizza l'intimo, personale contatto, da io a tu, con Dio. Essa diventa facilmente una fede morta, un credere per interposta persona o per interposta istituzione, che crolla non appena entra in crisi la fiducia in quella istituzione, nella Chiesa”.
“Il mondo è solcato, come il mare - ha concluso il religioso francescano - dalla scia di un bel vascello, che è la scia di fede aperta da Maria. Entriamo in questa scia. Crediamo anche noi perché quel che si avverò in Lei si avveri anche in noi. Invochiamo la Madonna con il dolce titolo di Virgo fidelis: Vergine credente, prega per noi”.