Lussemburgo , giovedì, 5. dicembre, 2019 14:00 (ACI Stampa).
Una volta, il numero di abitanti nel piccolo Stato di Lussemburgo corrispondeva al numero dei cristiani, ma oggi “non è più così”, i cristiani sono una minoranza. Eppure, non ci si deve scoraggiare, ma piuttosto continuare a professare la propria fede. Lo sottolinea il Cardinale Jean Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo, in una lettera pastorale inviata alla sua diocesi per i suoi 150 anni di storia, intitolata “Fare Chiesa insieme”. Una lettera che rappresenta, in piccolo, alcune delle grandi sfide della Chiesa europea di oggi.
Lussemburgo è un piccolo Granducato, tra Francia, Germania e Olanda, con tre lingue ufficiali e con una indipendenza riconquistata solo poco più di un secolo e mezzo fa, a seguito della Rivoluzione Francese. E fu per questo che la Santa Sede andò a creare una diocesi per il Paese, in un territorio che era stato prima sotto la diocesi di Metz e quindi sotto quella di Namur. Vicariato apostolico nel 1840, diocesi dal 1870 e arcidiocesi dal 1988. Lussemburgo ha una importanza cruciale anche per l’Europa, perché è lì che hanno sede alcune istituzioni europee.
Nella sua lettera pastorale, il Cardinale Hollerich sottolinea che “negli ultimi 150 anni, il nostro ‘fare chiesa insieme’ è stato segnato dalla testimonianza della fede individuale delle comunità e delle istituzioni”, una evoluzione che ha avuto “alti e bassi, exploit e fallimenti eroici, periodi armoniosi e tempi di confronto su Chiesa e società”.
In ogni caso, la Chiesa – sottolinea il Cardinale Hollerich – ha “avuto un impatto significativo sulla vita spirituale, intellettuale e culturale del Paese”, ed è stata “una forza di potere che ha avuto una grande influenza, un’influenza che non vedremo in futuro”.
Ma questa nuova debolezza va letta alla maniera di San Paolo, perché – continua l’arcivescovo di Lussemburgo – “siamo veramente forti solo se ci impegniamo con convinzione come Chiesa pellegrina nella grande storia d’amore commessa tra Dio e l’umanità, una storia di cui la Bibbia ci parla”.