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Arte sacra a Firenze un'antica urna riportata allo splendore grazie alla Sacred Art School

La urna del beato Niccolò Stenone diventa scuola di oreficeria

Un dettaglio dell'urna del beato Stenone  |  | Sacred art school
Un dettaglio dell'urna del beato Stenone | Sacred art school
Un dettaglio dell'urna del beato Stenone  |  | Sacred art school
Un dettaglio dell'urna del beato Stenone | Sacred art school
Un dettaglio dell'urna del beato Stenone  |  | Sacred art school
Un dettaglio dell'urna del beato Stenone | Sacred art school
Un dettaglio dell'urna del beato Stenone  |  | Sacred art school
Un dettaglio dell'urna del beato Stenone | Sacred art school

Giovedì 5 dicembre, presso la basilica di San Lorenzo del capoluogo toscano, verrà messa in opera la nuova urna destinata a custodire le spoglie del beato Niccolò Stenone. Il nuovo “reliquario”, realizzato dalla “Sacred Art Schooldi Firenze, sarà inaugurato proprio in occasione della memoria liturgica del beato.

Niels Steensen, nato a Copenaghen nel 1638 – italianizzato con il nome di Niccolò Stenone - fu un matetico, anatomista, e vescovo danese. Egli è considerato il fondatore della geologia moderna e uno dei più gradi naturalisti di tutti i tempi.

Per ACI Stampa, abbiamo intervistato proprio uno degli autori che hanno realizzato la nuova urna per il beato danese, il professor Francesco Paganini, insegnante di oreficeria sacra presso la “Sacred Art School”.

Innanzitutto, ci può spiegare brevemente che cos'è la "Sacred Art School" di Firenze? Come nasce e qual è il suo obiettivo?

La Sacred Art School – Firenze nasce nel 2012 su un’idea dello scultore irlandese Dony Mc Manus. Il progetto ha preso corpo anche grazie ad altri artisti, artigiani, e docenti, che volevano offrire ai giovani l’opportunità di formarsi “forward in tradition”, ossia a fare arte sacra oggi, continuando a ricercare e innovare, senza tagliare con la ricca tradizione cristiana, figurativa e simbolica. Da allora la scuola ha operato nel contesto fiorentino formando giovani e meno giovani provenienti da tutto il mondo e di tutte le culture.  Ciò che rende unica la Sacred Art School è l’integrazione della didattica con una feconda attività produttiva nei settori della scultura, della pittura e dell’oreficeria: in sostanza, essa ripropone un modello che ha avuto origine a Firenze, cioè quello della bottega rinascimentale, dove gli allievi apprendevano collaborando con i maestri.

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Il 5 dicembre, in occasione della ricorrenza del beato Stenone, avete realizzato una nuova urna per le sue spoglie che sarà posta sotto l'altare della Basilica di San Lorenzo di Firenze. Ci può raccontare come è nato questo progetto?

L’incarico mi è stato sottoposto dal rettore della basilica, mons. Marco Viola, più di un anno fa, e i primi progetti li ho elaborati allora secondo alcune sue precise indicazioni. Per la basilica di San Lorenzo nel 2017 avevo già realizzato una Croce processionale, che era stata apprezzata, per cui questo incarico, anche per motivo di ristretti limiti di tempo, è stato assegnato in modo diretto, senza un concorso. Questo è l’anno in cui ricorre il 350° anniversario della pubblicazione del libro che ha reso famoso il beato Stenone, consacrandolo come il padre della scienza geologica, quindi il Capitolo di San Lorenzo ha voluto dare un particolare rilievo all’evento offrendo una nuova sistemazione monumentale alle sue spoglie. Il suo corpo è stato tolto dal sarcofago paleocristiano in cui era stato posto e verrà collocato in modo più visibile nell’altare della cappella a lui dedicata (nel transetto di destra).

Ci può descrivere brevemente le fasi che hanno portato alla realizzazione di questo "reliquiario"?

È stato un lavoro impegnativo sotto ogni punto di vista, sia per le dimensioni sia per la precisione che ha richiesto. La struttura è costituita da una cassa di legno di cipresso che è stata interamente ricoperta da parti metalliche in rame, ottone e argento. Si è cominciato a lavorare agli inizi di agosto alle varie modanature d’ottone, fase che ha richiesto molte ore di lavoro, mentre da metà settembre si è proceduto a realizzare le lastre di rame cesellate del fronte, che ha un motivo strigilato, e delle falde del coperchio, cesellate a “tegole”. Particolare cura ha richiesto l’esecuzione delle quattro paraste angolari, costituite da vari elementi che dovevano collimare con precisione. In ultimo ho lavorato al ritratto cesellato del Beato Stenone, l’elemento più prezioso e delicato dell’intera opera. Visti anche i tempi ristretti in cui si è dovuto operare, diversi allievi ed ex allievi hanno prestato la loro collaborazione, e questa è stata per loro una meravigliosa opportunità di arricchimento professionale. L’insieme del lavoro ha un aspetto “classico” e raffinato, come si addice ad un arredo destinato alla basilica di San Lorenzo, per la quale hanno lavorato i maggiori artisti del Rinascimento.

Quali sono le peculiarità di questa nuova urna?

Quest’urna non presenta aspetti che la distinguano particolarmente all’interno della sua categoria. Il risultato estetico dell’insieme gioca sul contrasto tra il colore dei vari metalli, rame, ottone e argento, che non sono stati trattati galvanicamente. Nonostante il valore dei materiali di cui è costituita sia modesto, ciò che gli conferisce pregio è la qualità e quantità di lavoro manuale che vi è stato profuso. Non capita di frequente di ricevere commissioni così prestigiose e complesse, e per questo sono grato alla committenza che si è detta molto soddisfatta del risultato complessivo del lavoro. Già avevo cesellato la figura del beato Stenone sulla Croce processionale, ma realizzare un’opera così importante mi ha spinto a diventare un suo devoto, e non nego di essermi rivolto a lui molte volte, pregandolo di aiutarmi a portare in fondo questo lavoro senza problemi, e così è stato.

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