Città del Vaticano , lunedì, 2. dicembre, 2019 12:19 (ACI Stampa).
L’imprenditore cristiano vive oggi “conflitti di coscienza nelle decisioni quotidiane,” stretti tra “la necessità imposta di conquistare mercati, aumentare la produttività, ridurre i ritardi, ricorrere agli artifici della pubblicità, incrementare i consumi” e dall’altra quella di rispondere “ad esigenze sempre più urgenti di giustizia sociale, per garantire a ciascuno la possibilità di guadagnarsi da vivere dignitosamente”. Papa Francesco tratteggia così il dramma degli imprenditori cristiani, in una udienza concessa a giovani imprenditori francesi in pellegrinaggio a Roma.
Da qui, la domanda di Papa Francesco: “Come vivere questi conflitti nella serenità e nella speranza, mentre l’imprenditore cristiano è a volte portato a mettere a tacere le proprie condizioni e i propri ideali?”
Papa Francesco nota che “non è facile, nel quotidiano, conciliare le esigenze della fede e l’insegnamento sociale della Chiesa con le necessità e i vincoli imposti dalle leggi del mercato e della globalizzazione”. Il Papa però sottolinea che “i valori evangelici che volete attuare nel dirigere le vostre aziende, come pure nelle molteplici relazioni che intrattenete nel quadro delle vostre attività, sono l’occasione di una genuina e insostituibile testimonianza cristiana”.
Papa Francesco sottolinea che “non è mai stato facile essere cristiani e avere gravi responsabilità” e che “il fatto di prendere le distanze dal mondo – in ciò che è contrario a Dio e alla sua volontà –; il fatto di voler trasformare questo mondo e salvarlo con Cristo, talvolta può portare al martirio, come attestano San Pietro e San Paolo”.
Ma San Pietro e Paolo dimostrano che il messaggio del Vangelo, “apparentemente debole rispetto alle potenze mondane del potere e del denaro, non è un’utopia”.