Francoforte , lunedì, 2. dicembre, 2019 18:00 (ACI Stampa).
Le volte gotiche del duomo imperiale di Francoforte si sono tinte di rosso, lo scorso venerdì 22 novembre, in occasione di una serata di preghiera per i cristiani perseguitati, organizzata dalla sezione tedesca dell´opera pontifica Aiuto alla Chiesa che Soffre. «Il rosso simboleggia il sangue dei martiri, cristiane e cristiani che, a causa della loro fede, vengono discriminati, perseguitati o addirittura uccisi», ha spiegato Florian Ripka, direttore di ACS di Germania.
Ospiti della “Serata dei testimoni” (Abend der Zeugen) sono stati l´Arcivescovo cattolico-maronita di Aleppo (Siria), monsignor Joseph Tobji, e Mina Ghattas, diacono cristiano-copto, attivo nella città tedesca di Wiesbaden.
Leggendo un proprio testo in lingua italiana monsignor Tobji, per molti anni studente all´Università Urbaniana di Roma, ha tentato di far rivivere agli oltre cento fedeli, che hanno partecipato alla serata di testimonianze e preghiere, tra i banchi della cattedrale tinta di rosso, le asprezze della guerra in Siria, disagi forse inimmaginabili per i cittadini della “locomotiva d´Europa”. «Sapete cosa vuol dire vivere senza corrente?», ha chiesto l´arcivescovo di Aleppo, città dove rimangono ormai appena 35 mila cristiani. «Immaginate tutti gli apparecchi elettrici, dalla semplice lampada, alla lavatrice, al ferro da stiro, all´ascensore, ai più complicati macchinari medici degli ospedali. Immaginate di non poterli usare, per mesi».
Forse ancora peggiori i disagi dovuti alla mancanza di acqua. «Sapete cosa vuol dire vivere un solo giorno senz´acqua? Vuol dire che in piena estate hai una sete da morire, ma la devi combattere, perché la bottiglia dell'acqua che hai in casa la devono bere più persone, e che tu la devi lasciare agli altri; vuol dire che non hai il lusso di farti il bagno, né puoi lavarti i vestiti. Ora mettete insieme quando non avete né corrente né acqua contemporaneamente per mesi!».
Paradossale poi, ha spiegato monsignor Tobji, la mancanza di petrolio e gas in un paese come la Siria, ricco di risorse naturali: «Che dire della mancanza di cibo? Perfino del latte per i bambini o delle medicine. E ancora le difficoltà per la mancanza di medici, di benzina, gasolio, e gas in un paese petrolifero come la Siria, ma continuamente derubato dalle potenze mondiali e dai terroristi».