Roma , lunedì, 2. dicembre, 2019 14:00 (ACI Stampa).
“La comunità cristiana deve sentirsi responsabile di coloro che, sia pur temporaneamente, vengono a inserirsi in essa, per dar loro una coerente testimonianza di fede. Ciò vale anche per il cristiano quando viaggia; reciprocamente, quando accoglie chi viaggia”. Lo ha ribadito il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, nel suo intervento al consiglio di presidenza dell’Opera Romana Pellegrinaggi.
Il porporato ha invitato a far sì che la pastorale missionaria susciti “in questi anni una coscienza missionaria, capace di vivificare i diversi servizi dell'ospitalità, allargare gli spazi del dialogo, incrementare contatti umani improntati a disinteresse, mostrare attenzione specifica e
particolarmente avvertita verso i meno dotati. Come ogni fenomeno umano il pellegrinaggio/turismo è ambivalente. Posto in rilievo dalla accresciuta mobilità esso rischia ancor più di essere catturato dalle logiche di mercato. Spetta al servizio pastorale dell’ORP fare in modo che questi aspetti non abbiano il sopravvento. Aiutare ad essere non un banale cliente, un consumatore ingordo, ottuso, ma aperto a cogliere le possibilità di umanità e la dimensione escatologica di festa. Questo obiettivo, si realizza attraverso attivazioni pastorali molteplici, a partire da una rinnovata pedagogia della fede”.
Secondo il Cardinale occorre dunque “superare la visione di una Chiesa dell'organizzazione, dell'assistenza e dell'offerta, che risponde con dovizia di iniziative ai desiderata degli uomini, spesso inseguendoli affannosamente, ma li lascia nel loro anonimato, o comunque non attiva veri e propri processi di evangelizzazione. Occorre forse trovare forme per favorire una prassi di coinvolgimento e di partecipazione, in cui emerga sempre abbastanza chiaramente un tratto di valenza ecclesiale, un’esperienza di Chiesa: fosse anche solo un primo annuncio della fede”.
“Le iniziative per l'accoglienza dei turisti e dei pellegrini - ha concluso il Cardinale Vicario - devono essere accurate e appropriate, rispondenti cioè alla loro lingua, mentalità, specifica situazione di vita. Ciò comporta un lavoro in profondità”.