Città del Vaticano , lunedì, 2. dicembre, 2019 10:00 (ACI Stampa).
Quest’anno i fondi raccolti nel Concerto di Natale in Vaticano gestito dalle Missioni Don Bosco saranno inviati in Amazzonia. Sarà un lavoro comune tra Missioni Don Bosco e Scholas Occurrentes, gli enti destinatari della raccolta fondi associata alla manifestazione
L’educazione scolastica è ciò che costituisce la spinta propulsiva per contrastare l’abuso della Terra, l’offesa delle minoranze, la marginalizzazione crescente dei poveri.
É quello che fa Scholas Occurrentes, che cerca di cambiare i paradigmi della formazione quando sembra che questa non abbia altro interesse che di elargire titoli coerenti con un sistema scolastico escludente. “Non possiamo accettare che i giovani si trovino messi all’angolo per la fatica a stare al passo, ma dobbiamo costruire con loro dei percorsi di crescita e di inclusione”.
E da molti più decenni Missioni Don Bosco, che garantisce la presenza di adulti responsabili dell’educazione integrale delle persone anche in territori geografici e sociali trascurati o del tutto abbandonati. Come succede proprio in Amazzonia, dove 250 salesiani con 50 opere in 6 Stati si occupano di comunità a rischio di riduzione e di estinzione, di ragazze di ragazzi privi di vere famiglie.
Il presidente di Missioni Don Bosco spiega: “sono i miei confratelli” ad insegnare la lingua tradizionale, a scrivere la loro lingua, in modo da cristallizzarla e non lasciarla andare perduta”. Uno dei progetti che Missioni Don Bosco sostiene con convinzione in quelle terre è proprio quello di provvedere alla stampa e alla ristampa dei libri in lingue locali che quel salesiano, don Bartalomeo Giaccaria, oggi ultraottantenne, cura con vera adesione al cuore indio.