Nagasaki , domenica, 24. novembre, 2019 9:00 (ACI Stampa).
La messa domemicale Papa Francesco l'ha celebrata nella città di Nagasaki il Papa la dice nello stadio di Baseball subito dopo il pranzo in arcivescovado.
Dopo la pioggia intensa della mattina arriva un po’ di sole e così il Papa riesce a compiere alcuni giri in papamobile tra i fedeli presenti, circa 35 mila tra giapponesi e coreani e immigrati.
La Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo offre a Francesco lo spunto per una riflessione sulle parole del “buon ladrone” sulla croce con Gesù. “Il tortuoso passato del ladro sembra, per un istante, assumere un nuovo significato: accompagnare da vicino il supplizio del Signore; e questo istante non fa altro che confermare la vita del Signore: offrire sempre e dovunque la salvezza. Il Calvario, luogo di smarrimento e di ingiustizia, dove l’impotenza e l’incomprensione sono accompagnate dalla mormorazione sussurrata e indifferente dei beffardi di turno davanti alla morte dell’innocente, si trasforma, grazie all’atteggiamento del buon ladrone, in una parola di speranza per tutta l’umanità”.
Non devono essere i nostri fallimenti a determinare il futuro dice il Papa: “Le burle e le grida di “salva te stesso” di fronte all’innocente sofferente non saranno l’ultima parola”. E in queste terre, spiega che “terre hanno sperimentato, come poche altre, la capacità distruttiva a cui può giungere l’essere umano” è ancora più necessario “professare la nostra fede a difesa e a servizio del Signore, l’Innocente sofferente. Vogliamo accompagnare il suo supplizio, sostenere la sua solitudine e il suo abbandono, e ascoltare, ancora una volta, che la salvezza è la parola che il Padre vuole offrire a tutti: «Oggi sarai con me nel paradiso»”.
Il Papa ha ricordato il martirio di San Paolo Miki, primi religioso cattolico giapponese, martire della fine del 1500 e gli altri martiri “che segnano la vostra eredità spirituale. Sulle loro orme vogliamo camminare, sui loro passi vogliamo andare per professare con coraggio che l’amore dato, sacrificato e celebrato da Cristo sulla croce è in grado di vincere ogni tipo di odio, egoismo, oltraggio o cattiva evasione; è in grado di vincere ogni pessimismo indolente o benessere narcotizzante, che finisce per paralizzare ogni buona azione e scelta”.