Città del Vaticano , venerdì, 15. novembre, 2019 13:31 (ACI Stampa).
"Il diritto penale non è riuscito preservarsi dalle minacce che, ai nostri giorni, incombono sulle democrazie e la piena vigenza dello Stato di diritto. D’altro canto, il diritto penale spesso trascura i dati della realtà e in questo modo assume la fisionomia di un sapere meramente speculativo.". Papa Francesco accoglie in Vaticano i partecipanti al XX Congresso Mondiale dell’Associazione Internazionale di Diritto Penale, in corso a Roma dal 13 al 16 novembre 2019, sul tema “Criminal Justice and Corporate Business”.
Papa Francesco nel suo discorso valuta due aspetti rilevanti del diritto penale nel contesto attuale: l'idolatria del mercato e i rischi dell’idealismo penale. Il Pontefice è arrivato in ritardo all'incontro e si scusa con i presenti.
Riguardo alla prima il Pontefice chiarisce: "La prima cosa che dovrebbero chiedersi i giuristi oggi è che cosa poter fare con il proprio sapere per contrastare questo fenomeno, che mette a rischio le istituzioni democratiche e lo stesso sviluppo dell’umanità. In concreto, la sfida presente per ogni penalista è quella di contenere l’irrazionalità punitiva, che si manifesta, tra l’altro, in reclusioni di massa, affollamento e torture nelle prigioni, arbitrio e abusi delle forze di sicurezza, espansione dell’ambito della penalità, la criminalizzazione della protesta sociale, l’abuso della reclusione preventiva e il ripudio delle più elementari garanzie penali e processuali".
Sull'idealismo penale il Papa commenta: "L’imposizione di una sanzione non può giustificarsi moralmente con la pretesa capacità di rafforzare la fiducia nel sistema normativo e nella aspettativa che ogni individuo assuma un ruolo nella società e si comporti secondo ciò che da lui ci si attende".
"Una delle frequenti omissioni del diritto penale, conseguenza della selettività sanzionatoria - commenta Papa Francesco - è la scarsa o nulla attenzione che ricevono i delitti dei più potenti, in particolare la macro-delinquenza delle corporazioni. Apprezzo che il vostro Congresso abbia preso in considerazione questa problematica. Il diritto penale non può rimanere estraneo a condotte in cui, approfittando di situazioni asimmetriche, si sfrutta una posizione dominante a scapito del benessere collettivo. Si tratta di delitti che hanno la gravità di crimini contro l’umanità, quando conducono alla fame, alla miseria, alla migrazione forzata e alla morte per malattie evitabili, al disastro ambientale e all’etnocidio dei popoli indigeni".