Città del Vaticano , mercoledì, 13. novembre, 2019 9:46 (ACI Stampa).
Nell'Udienza Generale odierna Papa Francesco continua a raccontare il viaggio "dell'infaticabile evangelizzatore" Paolo. Dopo Atene, l'Apostolo porta avanti la "corsa del Vangelo nel mondo". Nuova tappa del suo viaggio missionario è Corinto, capitale della provincia romana dell’Acaia.
In una piovosa Piazza San Pietro, il Papa racconta il soggiorno di Paolo che trova ospitalità presso una coppia di sposi, Aquila e Priscilla, costretti a trasferirsi da Roma a Corinto dopo che l’imperatore Claudio aveva ordinato l’espulsione dei giudei.
A questo punto il Papa dice a braccio: "Il popolo ebreo ha sofferto tanto nella storia, nel secolo scorso abbiamo visto tante brutalità sul popolo ebreo e pensavamo che questo era finito. Oggi ricomincia l'abitudine a perseguitare gli ebrei. Questo non è nè umano e nè cristiano. Gli ebrei non vanno perseguitati".
"Questi coniugi dimostrano di avere un cuore pieno di fede in Dio e generoso verso gli altri, capace di fare spazio a chi, come loro, sperimenta la condizione di forestiero - afferma il Papa - Aquila e Priscilla condividono con Paolo anche l’attività professionale, cioè la costruzione di tende. Paolo infatti stimava molto il lavoro manuale e lo riteneva uno spazio privilegiato di testimonianza cristiana".
"La casa di Aquila e Priscilla a Corinto apre le porte non solo all’Apostolo ma anche ai fratelli e alle sorelle in Cristo", dice il Pontefice. L'Apostolo Paolo resta a Corinto un anno e mezzo. "Tra i numerosi collaboratori di Paolo, Aquila e Priscilla emergono come modelli di una vita coniugale responsabilmente impegnata a servizio di tutta la comunità cristiana e ci ricordano che, grazie alla fede e all’impegno nell’evangelizzazione di tanti laici come loro, il cristianesimo è giunto fino a noi", chiarisce il Papa nel corso della sua catechesi.