Roma , venerdì, 8. novembre, 2019 18:00 (ACI Stampa).
Quel lunghissimo giorno, seguito da un'altrettanto lunghissima notte, sembrava non avere mai fine, dava un senso di irrealta', perché l'impossibile stava accadendo, sotto gli occhi di tutti. Per tutti quelli nati dopo il 1961 il muro di Berlino era una realtà concreta, inamovibile, assurda -un muro che divideva una città nel cuore dell'Europa - ma presente.
E ora, accadeva che quel muro si sgretolasse, sotto le mani impazienti e scosse da un tremito di migliaia e migliaia di persone. Le famigerate guardie della agonizzante DDR osservavano, senza muovere un dito, eppure negli occhi di tutti c'erano ancora le immagini, affastellate negli anni, di uomini e donne bersagliati dagli spari, mentre si arrampicavano sul muro, o correvano strisciando sotto la sua ombra. Nessuno ha sparato, quella sera, non si sentiva il rumore delle armi, solo canti, musica, grida di gioia, ma i fantasmi del passato erano ancora lì, sia pure impalliditi dalle luci della festa.
Per chi ha vissuto "in diretta" quella giornata, le immagini arrivate da Berlino non sono mai sbiadite nel ricordo e nel senso di quello che stavano testimoniando. È diventato storia personale intrecciata strettamente con la storia universale.
Domani, appunto, si celebra il trentennale di quell'avvenimento che tanto profondamente ha segnato la storia contemporanea ed è stato gravido di conseguenze. Film, documentari dibattiti, interviste, interamente dedicati al tema sono riproposti in quantità dai media e possono essere un valido contributo alla rievocazione e all'analisi di tutto quel che è accaduto. E naturalmente molti libri. Ne vogliamo segnalare qualcuno, come quello scritto da Jacques Rupnik, intitolato "Senza il muro", che analizza le conseguenze di quel che è accaduto in Europa dopo quel crollo, di come sono cambiati gli equilibri politici e anche sociali. Al crollo del muro di Berlino è seguita la rapida dissoluzione dell'Unione Sovietica, conseguenza epocale di quanto accaduto in Germania, ma soprattutto punto di non ritorno di un processo iniziato nel 1956 in Polonia e Ungheria. I regimi comunisti si sgretolavano, mostrando il mondo devastato che lasciavano.
Persecuzioni, repressioni, universi carcerari, paura, vite spezzate. E infiniti contributi di sangue e di dolore per tentare di opporsi al totalitarismo, per insinuare crepe in quell'edificio mastodontico e opprimente che era diventato il socialismo incarnato nell'Urss e nella Cortina di Ferro. I cristiani hanno avuto un ruolo di primo piano in questi anni di resistenza, di cui abbiamo, fortunatamente, ampia testimonianza. Il capitolo forse meno conosciuto di questa terribile storia è proprio quello che riguarda la ex Repubblica democratica tedesca, la DDR, e quanti sacrifici si siano consumati, all'ombra del muro che divideva in due Berlino.